Acqua potabile, si dimezza il limite di legge per il cromo. Ma dal 2026

ACQUA CROMO

Il ministero della Salute dal 1° luglio 2021 ha modificato il Dlgs 31/2001 sulle acque potabili portando da 50 μg/l a 25 μg/l il contenuto di cromo totale. Il dimezzamento del valore però, secondo il portale ReteAmbiente.it, scatterà dal 2026. Ancora non chiaro se invece gli imbottigliatori di acque minerali dovranno già da ora rispettare il nuovo parametro chimico.

Scrive il sito: “Dal 1° luglio 2021, per effetto del Dm 30 giugno 2021 il valore limite del parametro Cromo totale (compresi quindi il tri— ed esavalente) è pari a 25 µg/l. Precisa però la nuova nota 12 alla tabella dell’allegato I, parte B (parametri chimici) del Dlgs 31/2001 che per le acque potabili di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e d), Dlgs 31/2001 (acque fornite da una rete di distribuzione, acque fornite da una cisterna e acque utilizzate nelle imprese alimentari) il valore nuovo scatta dal 12 gennaio 2026 (peraltro in anticipo rispetto al 2036 indicato dalla direttiva acque potabili 2020/2184/Ue). Il valore di parametro del Cromo nel periodo compreso tra il 1° luglio 2021 e l’11 gennaio 2026 è pari a 50 μg/l, in linea col valore indicato dal Dlgs 152/2006 per le “le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile”. Per le acque confezionate in bottiglie e contenitori (articolo 5, comma 1, lettera c), Dlgs 31/2001) si suppone il valore limite scatti invece dal 1° luglio 2021)”.