Gran Bretagna riconosce gli animali come esseri senzienti: la stretta sul benessere negli allevamenti che in Italia manca

MERCOSUR ALLEVAMENTO

La  Gran Bretagna riconosce formalmente come esseri senzienti gli animali per la prima volta. Una decisione che  al di là della conferma  di quanto stabilito in linea di principio dal trattato di Lisbona in vigore dal 2009, porta ora il governo britannico a  una serie di misure concrete per difendere il benessere degli animali tra cui l’arresto della maggior parte delle esportazioni di animali vivi e il divieto dell’importazione di trofei di caccia.

Le nuove restrizioni

Come scrive il Guardian, le riforme saranno introdotte attraverso una serie di progetti di legge e copriranno gli animali da fattoria e gli animali domestici nel Regno Unito, e dovrebbero includere un potenziale divieto di foie gras. Alcune delle misure – tra cui l’obbligo di microchip per i gatti e impedire alle persone di tenere i primati come animali domestici – sono state preparate da diversi anni e altre – come la restrizione delle esportazioni di animali vivi – sono state oggetto di campagne decennali.
George Eustice, il segretario per l’Ambiente, ha dichiarato al Guardian: “Il nostro piano d’azione per il benessere degli animali rispetterà il nostro impegno del manifesto di vietare l’esportazione di esportazioni di animali vivi per la macellazione e l’ingrasso, proibire di tenere i primati come animali domestici e introdurre nuove leggi per contrastare il contrabbando di cuccioli”. Il piano d’azione per il benessere degli animali include misure che comporteranno la repressione del furto di animali domestici, che è diventato un problema crescente nel “boom dei cuccioli” innescato dai blocchi del coronavirus con una nuova task force. I collari elettronici controversi che forniscono una scossa elettrica per addestrare animali domestici saranno vietati e le regole di importazione cambiate per cercare di fermare il contrabbando di cuccioli.

Niente divieto di uso di gabbie

Tuttavia, l’uso di gabbie per pollame e gabbie da parto per suini non sarà soggetto a un divieto assoluto, come richiesto dagli attivisti. Verrà invece esaminato il loro utilizzo e gli agricoltori riceveranno incentivi per migliorare la salute e il benessere degli animali attraverso il futuro regime di sussidi agricoli.

Felicetti (Lav): Buon esempio anche per il nostro paese

Gianluca Felicetti, presidente Lav commenta così al Salvagente: “Manderò questa notizia ai senatori della commissione Affari costituzionali che stanno esaminando l’integrazione in Italia dell’articolo 9 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente e degli animali. In Gran Bretagna si irrigidiscono le sanzioni contro il maltrattamento degli animali. E anche qui c’è un parallelo con l’Italia, in commissione Giustizia del Senato si sta discutendo il miglioramento delle norme penali a riguardo”.

La situazione in Italia

Nel nostro paese l’esportazione di animali vivi non è vietata, così come l’importazione dei trofei di caccia. I collari elettrici sono vietati per quanto riguarda l’utilizzo, ma paradossalmente non ne è vietata la commercializzazione. “Nel testo in discussione al Senato c’è anche la nostra proposta di vietare i collari elettrici – spiega Felicetti – Per quanto riguarda invece l’importazione degli animali esotici, il governo è delegato entro inizio maggio 2022 a fare un decreto legislativo attuativo per il divieto di importazione e di commercio degli animali esotici e selvatici, anche al fine di prevenire le zoonosi. Attualmente il divieto vale solo se l’animale rientra nella lista rossa della convenzione di Washington, che tutela le specie in estinzione o in pericolo”. Felicetti sottolinea infine l’ennesimo paradosso italiano: “Nel codice civile gli animali sono ancora considerati beni mobili, equiparati quindi a oggetti, mentre nel codice penale e nel trattato europeo per fortuna no”.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023