C’è davvero da fidarsi delle autorità pubbliche che giudicano la pericolosità dei pesticidi in modo da limitare (o da autorizzare) il loro uso?
La domanda è tutt’altro che pleonastica. Per lo meno a leggere le circostanziate e documentate denunce del gruppo ambientalista Public Employees for Environmental Responsibility (Peer) nei confronti dell’Epa, l’Authority statunitense di protezione ambientale.
IL CASO DEL FUMIGANTE DELLA CORTEVA
A finire nel mirino della Ong l’1,3-dicloropropene, o 1,3-D, che Dow AgroSciences, recentemente ribattezzato Corteva Agriscience, vende con il marchio Telone. Il Telone è un fumigante nematocida (usato contro le infestazioni delle piante), vietato in Europa, ma autorizzato in Italia per situazioni di emergenza fitosanitaria, per un periodo massimo di 120 giorni sui terreni destinati alla semina o al trapianto delle colture grazie a un decreto del ministero della Salute dell’8 febbraio 2019.
Questo pesticida è stato assolto da una valutazione dell’agenzia Usa appena lo scorso anno.
Peccato che questa valutazione sia fraudolenta, almeno secondo la denuncia del gruppo ambientalista presentata all’ufficio dell’ispettore generale dell’Epa. Gli alti dirigenti dell’agenzia avrebbero infatti omesso ricerche e “fatti noti” e rilasciato dichiarazioni false e fuorvianti sulla sostanza. E avrebbero ha consapevolmente ignorato gli studi che dimostrano che il pesticida è cancerogeno.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
LA MARCIA INDIETRO DELL’EPA
Il 4 febbraio 2020, inaspettatamente, l’Epa ha declassato la valutazione sulla cancerogenicità del pesticida. Una decisione che sconfessava quella di quindici anni prima, quando nel 1985, il National Toxicology Program aveva trovato “prove evidenti” dello sviluppo di tumori ai polmoni e alla vescica nei ratti e nei topi dopo l’esposizione. La stessa Agenzia aveva descritto la sostanza chimica come un probabile cancerogeno per l’uomo quello stesso anno e poi nel 1996, 2000 e 2005.
Sebbene il numero di studi che collegano il pesticida al cancro sia cresciuto negli anni successivi, l’agenzia ha fatto una completa retromarcia ritenendo che il Telone avesse solo “prove suggestive di potenziale cancerogeno”.
SALVO PER UN “ERRORE” DI SCRITTURA
Come è giunta a questa conclusione l’Agenzia? Nella denuncia di Peer c’è una spiegazione che avrebbe dell’inverosimile se non fosse ampiamente documentata: avrebbe omesso il nome completo della sostanza chimica da una ricerca nella letteratura medica, utilizzando i termini “1,3-D” e “Telone” ma non “1,3 -Dicloropropene. ” Di conseguenza, 85 articoli pertinenti non sono stati considerati nella valutazione, compreso uno studio peer-reviewed del 2015 che ha rilevato il danno al Dna indotto da sostanze chimiche nelle cellule del fegato nei ratti. Secondo l’Omg, questa esclusione ha portato l’Epa a concludere erroneamente che Telone non è genotossico.
“ILLECITI DELIBERATI”
Il gruppo ha anche accusato il Comitato di revisione della valutazione del cancro dell’EPA, il cui rapporto del settembre 2019 ha fornito la base per la conclusione dell’agenzia, di respingere in modo inappropriato le prove che il pesticida ha causato tumori polmonari nei topi.
“Questi non sono errori onesti e portano i segni di illeciti deliberati”, ha affermato al giornale The Intercept Tim Whitehouse, direttore esecutivo di PEER.
Il declassamento della classificazione del cancro di Telone apre la strada alla nuova registrazione del pesticida, un processo che avviene ogni 15 anni e consente al prodotto di rimanere in uso. Consente inoltre all’Epa di sottrarsi alla responsabilità di condurre un’analisi del cancro per danni professionali e alimentari causati dalla sostanza chimica, poiché l’agenzia è tenuta solo a eseguire quelle analisi per le sostanze chimiche che sono cancerogene probabili o note.