Bonus bancomat, serviranno 50 operazioni a semestre per avere indietro il 10%

Serviranno almeno 50 operazioni a semestre di pagamentio con bancomat o carta di credito per ottenere la restituzione del 10% di quanto speso fino a un massimale annuo di 3mila euro, ovvero 300 euro. Nello specifico, il tetto massimo fissato per ogni semestre sarà di 1.500 euro ogni sei mesi all’interno del quale occorrerà pagare almeno 50 volte con moneta elettronica per accumulare il “bonus bancomat“.

Sono i nuovi dettagli che emergono dal Piano Italia Cashless che dovrebbe scattare il prossimo 1° dicembre e con il quale il governo mira a contrastare l’evasione fiscale e rafforzare la tracciabilità dei pagamenti. Il numero di transazioni semestrali, da quanto si apprende, verrà fissato per evitare che con una o poche operazioni più elevate si possa raggiungere il monte-spesa sul quale viene calcolato il 10% di cashback.

Al momento sembrerebbero esclusi dal bonus i pagamenti (quindi gli acquisti) on line mentre per avere indietro il 10% di quanto speso sarà necessario scaricare e registrarsi sulla app “Io” di PagoPa fornendo, oltre ai dati anagrafici, il codice fiscale e gli estremi delle proprie carte di debito o di credito. Per ottenere i rimborsi, precisa invece il Sole  24 Ore, “sarà necessario attendere le comunicazioni della Consap che già oggi gestisce i servizi assicurativi pubblici e il pagamento di diverse forme di ristoro a cittadini e imprese”.

Sempre il quotidiano di Confindustria ha anticipato che il governo sta pensando anche di istituire un “superbonus” che premierà con 3.000 euro (e non 300 euro) i primi 100mila cittadini che effettuano il maggior numero di transazioni elettroniche in un anno.

Gli scogli da superare però sono ancora molti: dai nodi sulla privacy alle commissioni troppo alte sui piccoli importi che lamenano gli esercenti. Su quest’ultimo punto il ministero dell’Economia starebbe pensando di istituire un credito d’imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti in vigore dal 1° luglio scorso e ha chiesto ai gestori delle carte di abolire le “fee” – che pagano gli esercenti – sui pagamenti fino a 5 euro.

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