Dalla Sicilia parte Ri-Pescato: dal mercato illegale del pesce al mercato solidale

Recuperare e lavorare il pesce sequestrato per distribuirlo a enti caritatevoli. È il percorso avviato con “Ri-Pescato: dal mercato illegale al mercato solidale”, progetto a respiro nazionale e unico in Europa, che prende il via dalla Sicilia, promosso e sostenuto da Intesa Sanpaolo e Banco Alimentare. Viene presentato oggi, venerdì 25 settembre ai Mercati agro alimentari Sicilia (Maas) di Catania, alla presenza, tra gli altri, del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.

Il progetto, che ha l’obiettivo di impedire che un prodotto prezioso come il pesce sia sprecato e possa invece nutrire chi si trova in difficoltà, è realizzato grazie al lavoro congiunto di Capitanerie di Porto siciliane, Maas, dipartimenti di prevenzione veterinaria di Catania e di Palermo, istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ed enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare.

“Siamo molto contenti di questo nuovo intervento che ci vede ancora una volta insieme al Banco Alimentare – afferma Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del sociale e Relazioni con le università di Intesa Sanpaolo – dopo l’accordo di collaborazione quadriennale e il sostegno al progetto Siticibo che ci hanno permesso di offrire milioni di pasti alle persone in difficoltà, questa iniziativa originale e innovativa rafforza l’impegno della banca a favore delle persone in stato di bisogno, così come previsto dal Piano d’Impresa. Un progetto complesso, sfidante, che ci ha consentito di raggiungere numerosi obiettivi ESGs dell’agenda 2030 Onu: contrasto alla povertà, riduzione delle disuguaglianze, tutela della salute, salvaguardia ambientale, contenimento dello spreco alimentare e sostegno al lavoro dignitoso e alla crescita economica”. Giuseppe Parma, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare, sottolinea che “è stata la banca a proporci la possibilità di finanziare progetti innovativi che potessero aprire nuove possibilità di sostegno alimentare per le persone in difficoltà, andando ad incidere anche su inclusione sociale e sui temi di economia circolare” e che “il sostegno di Intesa Sanpaolo per il Progetto Ri-Pescato ha consentito una ‘strutturazione’ dello stesso e l’impiego di risorse adeguate per la sua gestione”. “Come Banco Alimentare – aggiunge Parma – guardiamo a questo progetto come conferma della necessità di collaborazione tra profit e no-profit, che mettendo a disposizione l’uno dell’altro risorse, competenze ed idee possono lavorare insieme impattando positivamente sull’intera comunità”.