Dopo il grano al glifosato dal Canada anche la carne agli ormoni?

PFAS

Dopo il grano, la carne. Come non bastasse l’ombra del glifosato che pesa sul grano che proviene dal Canada (e che la recente inchiesta del Salvagente dimostra essere tornato nelle grazie dei nostri produttori di pasta), ora tocca alla carne. Il sospetto è che sia ricca di ormoni senza nessuno lo dichiari.

Un dubbio che, secondo Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 stelle al Parlamento europeo, ha anche l’Europa. “La Commissione europea conferma tutti i dubbi che abbiamo sempre e coerentemente avuto sul Ceta e sulle conseguenze di questi trattati commerciali che non hanno a cuore la salute dei cittadini. Un audit della DG Sante della Commissione europea ha dimostrato che le procedure di controllo della carne che entra in Europa dal Canada non funzionano e che ci sono potenziali conflitti di interessi tra i veterinari canadesi che dovrebbero effettuare questi controlli e gli allevatori stessi. Inoltre, si legge nel documento, le regole europee prevedono che oltre ai controlli in Canada la carne che entra in Europa non venga analizzata una seconda volta. Questo, di fatto, significa che nessuno sa con certezza che cosa arriva dal Canada e che cosa comprano e mangiano i cittadini europei” ha detto l’eurodeputata.

Aggiungendo che “Il CETA prevede che la carne canadese possa entrare in Europa, ma solo a patto che sia senza ormoni. Per questo gli allevatori canadesi devono seguire procedure diverse per l’allevamento del bestiame destinato al nostro mercato, ma purtroppo nessuno verifica che sia realmente così. È arrivato il momento di cambiare le regole e di aumentare i controlli sugli alimenti, altrimenti a pagarne le conseguenze saranno i cittadini che vogliono mangiare cibo sano e sicuro. Sulla sicurezza alimentare non si scherza, puntiamo sulla qualità e non sulla quantità per avere un commercio sostenibile, rispettoso dell’ambiente e prospero per tutti i settori produttivi”.