Modem libero, multata WindTre: il numero verde sbarrava la strada alle offerte senza router

L’Autorità garante per le comunicazioni ha comminato una sanzione di 240mila euro a WindTre per non aver rispettato la libertà del consumatore di accedere a un’offerta senza accettare al contempo il modem fornito dall’azienda. Secondo la delibera “Modem libero”, infatti, i gestori non possono obbligare i consumatori ad accettare il proprio router. Nel caso in questione, alcuni consumatori aveva segnalato all’Agcom il fatto che in alcuni canali di acquisto, soprattutto tramite il contact center telefonico, alcune opzioni venivano presentante come possibili solo tramite l’acquisto del modem fornito da WindTre.

Offerte simili ma non uguali…

Nello specifico, la delibera spiega: “al link www.infostrada.it/privati/fibra-e-adsl/opzioni/voce-unlimited/, è stata verificata la possibilità di arricchire le offerte “Fibra” con l’opzione “Voce Unlimited” (con un costo 5 euro mensili). Alcuni utenti hanno, tuttavia, lamentato differenze nella fruibilità delle menzionate offerte da rete fissa della società con e senza modem, in termini di tecnologia effettivamente disponibile per l’accesso a Internet, in quanto, procedendo a verificare on line la disponibilità dell’offerta Wind Absolute per numeri civici coperti con tecnologia FTTH (Fiber To The Home) non risultava possibile attivare on line l’offerta “Wind Absolute” con FTTH, ma occorreva chiamare il numero verde (800999205) il quale, però, una volta contattato per l’attivazione di un’offerta senza fornitura di modem, avrebbe riferito la possibilità di attivare unicamente l’offerta “Fibra 1000” comprensiva di modem a titolo oneroso”.

Il modem proposto con un trucchetto

A seguito di ripetute verifiche fatte durante l’indagine in un quarto delle telefonare al numero verde veniva risposto che l’opzione senza modem era inattivabile (pur essendo tecnicamente possibile) e si spingeva il consumatore verso l’offerta analoga che comprendeva l’aquisto del modem. La società ha promesso, e in parte già messo in atto, modifiche per evitare il problema, ma nel frattempo il Garante ha confermato la sanzione di 240mila euro.