“Eurospin, in questo momento di difficoltà per gli agricoltori a causa del blocco per il coronavirus, fa le aste al ribasso per trovare fornitori”. L’accusa è di Fabio Ciconte, direttore generale di Terra!, l’associazione ambientalista che da anni si occupa anche di filiera agroalimentare e squilibri tra le parti. Ciconte, che sul tema ha scritto un articolo insieme a Stefano Liberti per Internazionale, spiega al Salvagente perché la pratica della catena rischia di affossare gli agricoltori invece di aiutarli
Ciconte, quali segnalazioni avete ricevuto in questi giorni di crisi da parte di alcuni produttori?
Ci hanno chiamato una serie di produttori, che hanno paura a parlare perché devono provare a stare nel mercato e non vogliono esporsi.
Una paura ancora maggiore a causa del blocco nel paese?
Certo, il mercato della quarta gamma è grande, ma è suddiviso per una componente con mense, ristoranti, e l’altra con i supermercati. Ora essendo chiusa la prima, rimane solo il pezzo del supermercato e non puoi restare fuori da quello là. E quindi sono strozzati.
Qual è il problema segnalato?
Eurospin ha fatto questo tipo di asta ripetuta, 25 in un mese, per un ammontare sicuramente maggiori di 12 milioni di euro. Sono più aste per diversi prodotti: rucola, insalatina, mista, spinaci… Per ogni prodotto ne fanno diverse, perché così possono accaparrarsi più fornitori che fanno più ribassi.
Cosa lamentano i produttori?
Si lamentano che il prezzo di partenza è più basso di quello a cui loro vendono alla normale grande distribuzione. La Gdo paga 50-55 centesimi a busta, contro quello che paga Eurospin, che sono 30-35 per lo stesso prodotto. Così il produttore non rientra nei costi.
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Le altre Gdo non fanno aste al ribasso in questo periodo?
Non ci risulta che le altre Gdo stiano facendo operazioni al ribasso. Secondo noi è giusto che in questa fase la grande distribuzione raccolga l’appello del governo a ribassare i prezzi a scaffale, ma deve farlo sui propri margini non sulla pelle dell’agricoltore. Anche perché la Gdo in questo momento sta aumentando i fatturati di percentuali a doppia cifra.
Cosa vi ha risposto Eurospin?
Loro ci dicono di fare le aste elettroniche per trasparenza e tracciabilità, ma lo fanno senza tenere conto di come sta andando il mondo. Eurospin per politica aziendale non parla con i propri fornitori, se non via mail. Altre Gdo se hanno un fornitore storico che è in crisi in tanti casi lo aiutano.
Però Eurospin ha smesso di fare le aste a doppio ribasso, come richiesto da voi.
Ottimo, ma sempre le aste fanno. La logica è sbagliata. Non si faccia il ribasso. In questo momento bisogna aiutare il lavoro degli agricoltori che sono in affanno, non affossarlo. Redistribuisci, non speculi.
Oltretutto, a causa dei blocchi delle frontiere, al comparto agricolo manca pure la manodopera.
Ci stanno chiamando da tutta Italia per dirci che non c’è manodopera. Perché quella comunitaria, composta da bulgari, rumeni, polacchi, è rimasta nel proprio paese. E quindi c’è un problema oggettivo, così come nelle linee industriali, perché ovviamente non possono avere lo stesso numero di personale dentro, e sono in affanno. E c’è un problema nei ghetti, che sono una bomba a orologeria, nel momento in cui si scatena la pandemia là dentro è la fine.
Cosa dovrebbe fare il governo a riguardo?
Regolarizzante i migranti che ci sono nel territorio italiano e dategli la possibilità di avere un contratto in agricoltura, visto che c’è una carenza strutturale, e li togliamo dai ghetti. Sia il ministro alle Politiche agricole, Bellanova, che quello per il Sud, Provenzano, hanno detto in varie interviste che bisogna regolarizzare. Speriamo che lo facciano.