Glifosato, la Francia nel gruppo che valuterà la proroga. E Macron ora vuole l’erbicida

Nel gruppo, Assessment Group on Glyphosate (AGG), che valuterà la proroga – dopo il 2022 – dell’uso del glifosato esce la Germania ed entra la Francia. La Commissione europea ha approvato l’avvicendamento nella conduzione delle indagini riguardo l’uso del discusso erbicida: Francia, Ungheria, Olanda e Svezia prendono il posto della Germania in qualità di maggiori responsabili nella valutazione sulla sicurezza del più diffuso pesticida al mondo.

Ungheria, Olanda e Svezia avevano già il 27 novembre 2017 votato a favore del rinnovo per 5 anni del glifosato, mentre la Francia insieme all’Italia si erano schierati per il No “tradite” all’improvviso dalla Germania che, dall’astensione annunciata dalla Merkel, passò con l’allora ministro dell’Agricoltura a votare Sì alla proroga.

Oggi però anche il presidente francese Macron sembra aver cambiato idea. Se la Francia aveva annunciato l’uscita anticipata dal glifosato per il 2021, a fine gennaio scorso l’inquilino dell’Eliseo ha dichairato senza mezzi termini: “Vietare il glifosato ucciderebbe la nostra agricoltura“. Un dietrofront chiaro che lascia presagire un cambio di posizione anche in Europa.

Perché si passa da un solo membro a un gruppo a quattro? La scelta di delegare a quattro diversi paesi il ruolo di relatore in materia di sicurezza del glifosato viene dopo una lunga discussione interna al Parlamento europeo in cui nessuno Stato membro ha voluto assumere l’onere di divenire il primo referente sulla questione.

La responsabilità dell’Agg è davvero enorme. Il gruppo valuterà le domande che le società produttrici di fitofarmaci a base di glifosato (come la Bayer-Monsanto per il RoundUp)  dovranno presentare entro il 15 dicembre 2019 dopodiché dovrà preparerà entro giugno 2021 un rapporto di valutazione del rinnovo all’Efsa, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che dovrà fornire poi il suo parere scientifico. Acquisito il parere, la palla passerà di nuovo agli Stati membri che entro il 1° gennaio 2022 dovranno esprimersi se prorogare ulteriormente la licenza d’uso del glifosato. E ad oggi le forza in campo sono sbilanciate sul Sì.

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