Sensori salva bebè obbligatori, ok dalla Camera. Ecco come integrare i vecchi seggiolini

La Camera dei deputati ha dato il via libera all’obbligo di montare seggiolini salva bebè. Dopo alcuni casi che hanno fatto molto clamore negli ultimi anni, di bambini morti perché dimenticati in auto in piena estate, il governo corre ai ripari. La Commissione Trasporti della Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge che rende obbligatoria l’installazione di sensori anti abbandono sui seggiolini auto. Se il testo verrà approvato anche al Senato, si aprirà una nuova fase per i neo-genitori italiani. Ma se chi non ha ancora acquistato il seggiolino per l’auto potrà comprare direttamente modelli già forniti di segnale acustico e luminoso in commercio, per chi ha già il seggiolino o per chi aveva previsto di risparmiare facendoselo prestare, si materializza un problema. Questo potrebbe essere risolvibile acquistando dei dispositivi in vendita per rendere un normale seggiolino per auto simile a uno salva-bebè.

I dispositivi che si possono aggiungere ai vecchi seggiolini

Esistono per esempio dei cuscinetti bluetooth, da sistemare sulla seduta del seggiolino. Per esempio, il modello Tippy, (49 euro su Amazon), una volta posizionato sul supporto, avvisa il genitore con una notifica sonora sullo smartphone nel caso si allontani lasciando il proprio bambino all’interno dell’abitacolo, e permette di inviare, in caso di mancata risposta alla notifica, un sms a numeri telefonici preimpostati indicando le coordinate geografiche dell’auto, per un eventuale soccorso.Con un funzionamento simile, ma senza bluetooth, c’è Remmy (costa 79 euro sul sito dell’azienda), che va collegato all’accendisigaro dell’auto (un po’ scomodo, soprattutto per lunghi viaggi, se c’è necessità di ricaricare il cellulare dalla stessa fonte). Sempre su Amazon, a 33 euro più 7,50 di spedizione, c’è “Sono qui”, che segue un’altra logica. Si basa su due dispositivi, grandi come un portachiavi, uno rimane al genitore e l’altro viene posizionato accanto al bebè. Una volta regolata la distanza massima tra i due, se superata il dispositivo del genitore si mette a suonare e avverte del problema.

Possibili sgravi e incentivi

C’è da capire quali tipi di dispositivi saranno ritenuti omologati dalla normativa definitiva in approvazione. Nel frattempo, nel testo passato alla Camera è stato inserito un emendamento che apre alla possibilità di “agevolazioni fiscali, limitate nel tempo” per chi dovrà acquistare i seggiolini salva bebè, che dovrebbe rendere l’allarme obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2019. Secondo quanto riporta Repubblica, il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, ha auspicato l’introduzione di una detrazione “fino a 200 euro”.