Francia, class action contro Bayer per il contraccettivo Essure

Partirà in Francia la prima class action nei confronti di Conceptus Inc., un’azienda sussidiaria della Bayer per le reazioni avverse provocate dal contracettivo permanente Essure. Obiettivo dell’azione collettiva – spiega Charles Joseph Oudin, l’avvocato transalpino che sta curando la procedura – è riconoscere la responsabilità del laboratorio e risarcire le vittime. La denuncia sarà presentata all’inizio di settembre e coinvolgerà 400 donne, solo una piccola parte delle 12mila che negli ultimi anni si sono sottoposte all’intervento per l’impianto del contraccettivo e che hanno lamentato una serie di effetti collaterali, talvolta insopportabili, come dolori addominali, nausea, vomito, depressione.

Bayer: il nostro contraccettivo è sicuro

“Stiamo seguendo con grande attenzione l’Essure e la sicurezza del paziente è la nostra priorità” ha reagito la società farmaceutica Bayer nel commentare la notizia, aggiungendo che continua a “collaborare pienamente con le autorità competenti”. “I profili di rischi / benefici di Essure sono favorevoli e l’interesse degli operatori sanitari per questa opzione contraccettiva per le donne rimane intatto” , ha assicurato.

In Usa e Brasile è sorvegliato speciale. E in Italia?

La Francia non è la prima a porsi serie domande su questo prodotto. L’agenzia americana che si occupa della regolamentazione di farmaci e dispositivi medici, la Food and drug administration (Fda) ha ricevuto in seguito un numero considerevole di segnalazioni di potenziali effetti avversi, inclusi la perforazione delle tube, dolore intrattabile, isterectomie conseguenti a sanguinamenti gravi, possibili morti collegate all’uso del dispositivo e centinaia di gravidanze indesiderate. Alcuni studi clinici pubblicati in seguito avrebbero confermato questi rischi. Fra le varie controversie suscitate dagli effetti avversi in taluni casi anche molto gravi, vi è quella che l’azienda farmaceutica non ha svolto sufficienti studi sulla sicurezza a lungo termine del dispositivo. Delle 745 donne che hanno ricevuto l’impianto durante gli studi di pre-immissione sul mercato, solo il 92% avrebbe ricevuto un follow-up per valutarne la sicurezza ad 1 anno, ed il 25% a 2 anni. Un altro studio di post-marketing non è stato pubblicato dalla compagnia per 13 anni da quando il dispositivo era stato approvato, ed un altro ancora non è mai stato approvato. Negli Stati Uniti, l’attivista per i diritti civili Erin Brockovich ha iniziato una lunga battaglia perché l’Essure venisse tolto dal mercato, e gestisce oggi un sito web dove le donne impiantate con questo metodo contraccettivo possono raccontare le loro storie e condividere le loro esperienze.

In Brasile, l’Agenzia di sorveglianza sanitaria nazionale ha ordinato il richiamo dell’impianto di sterilizzazione e la sospensione della sua vendita, la distribuzione e l’uso, sostenendo gravi effetti collaterali del dispositivo. In Italia, Essure, che è bene ricordare è un metodo contraccettivo permanente e irreversibile, è rimborsata al 100% dal Servizio Sanitario Nazionale. La procedura può essere eseguita in un ospedale o in una clinica in meno di 10 minuti ed ha quindi avuto ampia diffusione fra tutte quelle donne che hanno scelto la via della sterilizzazione. A questo punto, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita tutte le donne italiane che abbiano riscontrato problemi analoghi a quelli denunciati in altri paesi, a segnalarceli per valutare la fattibilità di un’azione analoga a quella transalpina, anche in Italia.