“Carne fraca”, lo scandalo che ha choccato il Brasile

Trentasei arrestati, trentatre funzionari del ministero dell’Agricoltura allontanati, decine di imprese indagate da 1.100 agenti. In Brasile la definiscono l’operazione antisofisticazione più grande mai realizzata. E non c’è dubbio che l’inchiesta Carne fraca (Carne debole, letteralmente) abbia messo sotto choc l’intero paese, rivelando un cocktail da brividi venduto tanto all’interno dei confini dello stato sudamericano che fuori, dato che una parte era destinata all’esportazione.

L’odore (marcio) dei soldi

Tutto nasce dalle indagini della Polizia federale che ha portato alla luce un sistema di tangenti tra industriali e ministero dell’Agricoltura per liberalizzare le licenze dei frigoriferi alimentari. Durante il lavoro degli investigatori, però, è emersa una immensa attività di adulterazione che prevedeva l’uso di prodotti chimici per il “maquillage” della carne scaduta compresi acidi non permessi per l’uso alimentare. Non solo, nei tranci di bovino brasiliano era iniettata acqua per farli aumentare di peso.
In qualche caso a essere adulterata era anche la carne di pollo, alla quale veniva aggiunta della carta e le salsicce nelle quali era aggiunta fraudolentemente la carne della testa di maiale.

Big alla sbarra

22 imprese sono coinvolte nelle indagini, compresi giganti del calibro di JBS e BRF – due tra i maggiori produttori alimentari del Paese che controllano marche come Seara, Perdigão e Friboi –.
Alla BRF in particolare è stata chiusa una fabbrica che produceva solo per l’esportazione in Canada, Unione Europea, Russia e Giappone. Stessa dimensione mondiale per la JBS che tra i clienti della sua carne vede paesi come Stati Uniti, Germania e Giappone.