La svolta tedesca: mai Ogm nei nostri confini

La Germania si appresta a vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati, anche per le varietà approvate dall’Unione europea. E la chiave di volta potrebbero essere le nuove regole “opt-out” (la possibilità di rinuncia d’un certo paese ad adottare una certa regola decisa dalla Ue).
Una lettera resa nota dall’agenzia di stampa Reuters mostra che il ministro federale tedesco dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, Christian Schmidt, ha informato della sua intenzione di informare l’UE dell’intenzione del paese di utilizzare la nuova clausola per vietare la coltivazione di colture geneticamente modificate nel paese.

LA SVOLTA TEDESCA

Da marzo in Europa sono state rese possibili  nuove colture geneticamente modificate dopo anni di stallo. L’intenzione tedesca di vietare le coltivazioni OGM sul suolo tedesco deriva dalla pressione dei cinque Land  per un divieto a livello nazionale, invece dell’approccio attuale ‘patchwork’, che lascia ai singoli stati tedeschi a decidere su un divieto.
In base alle nuove norme UE, i paesi hanno fino al 3 ottobre 2015, di informare la Commissione di voler rinunciare a nuove approvazioni di coltivazione di OGM nell’UE.

IL MONDO CONTRO

Che i consumatori europei siano contrari agli Ogm non è una novità. Semmai stupisce, come dimostra una ricerca appena pubblicata da HealthFocus International, che la contrarietà ai transgenici sia diffusa a livello mondiale. Secondo il report, infatti, di un’indagine condotta in USA, Canada, Brasile, Messico, Francia, Germania, Italia, Russia, Spagna, Gran Bretagna, Australia, Cina, Giappone, India, Indonesia e Filippine:

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  • il 48% dei consumatori nel mondo sono estremamente/molto preoccupati per gli OGM.
  • il 45%  a livello globale e più della metà in alcune regioni, pensa che la soppressione di Ogm renderà cibi e bevande molto più sani
  • l’87% dei consumatori crede che tutti gli alimenti contenenti ingredienti geneticamente modificati devono essere etichettati come tali. Questa convinzione vale in tutte le regioni con 8 consumatori su 10 che concordano, tanto in America che in Europa e Asia.

Sul fallimento degli Ogm, TestMagazine aveva intervistato il professor Marcello Buiatti ordinario di genetica presso l’università di Firenze.