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Di queste ore la notizia del sequestro di 20mila tonnellate di ovoprodotti nei paesi baschi. E se questi ingredienti contaminati circolavano a 9 mesi dall'inizio dello scandalo, come si può assicurare gli italiani che non siano finiti nella pasta fresca, nei prodotti per la colazione, nei gelati?

Una ricerca Usa mostra come nell'Atlantico e nel Pacifico nord-orientale la presenza di residui di pesticidi e pcb sia massiccia nelle carni del pregiato pesce. In Italia non tutte le aziende inseriscono il codice relativo alla zona di pesce sulla confezione del prodotto in scatola.

L'Autorità per la sicurezza degli alimenti ha scoperto la presenza dell'insetticida tossico, in dosi tali da renderlo pericoloso, utilizzato in milioni di uova. Alcune delle quali già vendute e consumate in Europa.

In Svizzera l'Ufficio federale della sicurezza alimentare ha lanciato l'allerta sulle verdure provenienti in particolar modo da Thailandia e dal Vietnam: i fitosanitari spesso superano i limiti di legge

Sulla posizione tedesca ora favorevole al rinnovo decennale del pesticida pesa l'affare Bayer-Monsanto. Con buona pace della tutela della salute di cittadini e ambiente

Il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare esprime cautela: "servono 16 sì su 28". Francia e Germania, ago della bilancia

Nella lista nera circa 1.600 prodotti tra biocidi e fitofarmaci. Per l'ong Générationes futures 40 andrebbero subito ritirati dal mercato

La coalizione italiana #StopGlifosato scrive una lettera ai ministri di Agricoltura, Ambiente e Salute per chiedere di respingere la proposta Ue di ri-autorizzare l'uso del pesticida

Dopo le indiscrezioni di ieri sera di Foodwatch Germania arriva la conferma da Bruxelles. La proposta della Commissione è pronta e sarà discussa la prossima settimana con gli Stati membri. Ma sembra una strada senza ritorno: calpestato il diritto di 1,3 milioni di cittadini

Nel provvedimento adottato il 4 luglio scorso vengono messe al bando nei pestici solo le sostanza su cui si è certi della lora azione di perturbanti ormonali. In barba al principio di precauzione vengono autorizzati i principi attivi "sospetti", come il glifosato

La soluzione adottata non tutela adeguatamente i cittadini. "Il problema è che la regolamentazione degli interferenti endocrini intacca interessi economici troppo forti", commenta Celestino Panizza, esperto dell'Isde

Votati a Bruxelles i criteri in base ai quali identificare le sostanze pericolose per la nostra salute. Escluse quelle solo sospettate di essere interferenti endocrini. Grande preoccupazione da parte delle associazioni ambientaliste