Pomodori e pesticidi ma non solo. Frutta e verdura convenzionali sono trattati con fitofarmaci che spesso restano sulla buccia.
I risultati del test del Salvagente sui pomodorini in edicola parlano chiaro: abbiamo trovato fino a 16 tracce di pesticidi. Tutti sotto i limiti di legge ma è anche vero che parliamo di un prodotto che viene mangiato fresco tal quale.
Per non parlare di un prodotto molto lavorato come le insalate in busta: il test di aprile scorso ha rilevato fino a 4 trattamenti fitosanitari nella stessa confezione.
Se poi guardiamo le mele il quadro, purtroppo, non cambia: il test di gennaio del Salvagete ha rilevato la presenza fino a 5 pesticidi sullo stesso frutto.
Cosa fare dunque per ridurre la presenza di pesticidi almeno sulla buccia? Ce lo dice uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Massachusetts.
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1- Lavare, risciacquare, e strofinare non basta, così come sciacquarla con candeggina (metodo utilizzato a livello industriale).
2- Immergerla in una soluzione di bicarbonato di sodio e acqua è più efficace: sono serviti 12-15 minuti per rimuovere completamente i residui di due pesticidi depositati sulla buccia.
3- L’efficacia però diminuisce per molecole che penetrano più a fondo nel frutto. In questo caso la soluzione migliore è sbucciare il frutto, anche se così si perdono vitamine e fibre.
Per eliminare i trattamenti sistemici, quelli che penetrano nella polpa del frutto o dell’ortaggio, bisogna invece adottare soluzioni più radicali: acquistare prodotti biologici che per legge non possono usare pesticidi.