Tra il 2019 e il 2022 con il passaggio al nuovo standard DVB-T2 circa 10 milioni televisori dovranno essere rottamati o per funzionare avranno bisogno di un nuovo decoder (simile a quello necessario quando si è passati al digitale terrestre). La legge di Bilancio ha stanziato 151 milioni per ottenere il cosiddetto Bonus Tv o Bonus bonus switch-off per l’acquisto di un nuovo televisore o di un decoder. Per ora però lo sconto interessa solo gli over 75 con un reddito inferiore agli 8 mila euro, ovvero coloro che sono esentati dal pagamento del canone Rai.
Entro il 2022 bisognerà “aggiornare” le tv
Secondo stime recenti solo un televisore di casa su 10 sarà in grado di funzionare di qui al 2022 ovvero quando entrerà in vigore in italia il codec Hevc, ovvero lo standard di compressione video di nuova generazione che migliora la qualità video e che, insieme al tuner DVB-T2 sarà necessario per la ricezione dei programmi tv. Lo standard di trasmissione fino ad ora utilizzato è il DVB-T, mentre il nuovo formato alle porte sarà una sua estensione, ovvero il DVB-T2. Questa nuova tecnologia, secondo le direttive della Commissione europea, dovrà essere adottata – dopo una fase di transizione – entro il 2022. Alcune emittenti hanno anche deciso di utilizzare un nuovo codec, l’Hevc appunto. Dunque, o la tv ha queste due caratteristiche oppure toccherà ai consumatori trovare una soluzione: per questo il governo ha cominciato a stanziare fondi per dare un contributo per aiutare le famiglie nello switch-off. Ma sarà il caso di attrezzarsi, magari cominciando a capire che tipo di apparecchio abbiamo in casa.
Le sigle da controllare
Teniamo bene a mente, allora, queste due sigle: DVB-T2 e H265/HEVC. La prima contraddistingue il nuovo standard: ad oggi è già presente sul 60% dei televisori già presenti nelle case degli italiani. Il codec H265/HEVC è la vera novità. Questa sigla (HEVC, High Efficiency Video Coding) indica uno standard di compressione video di nuova generazione che migliora la qualità video ed è entrato in “gioco” in un secondo momento. All’inizio la delicera dell’Agcom parlava esclusivamente del passaggio al DVB-T2 ma poi le emittenti hanno optato anche per un nuovo codec che è diventato indispensabile per ricevere le nuove frequenze televisive. Attenzione però, perché se il ricevitore DVB-T2 è già disponibile su buona parte dei televisori in commercio, e la presenza viene indicata direttamente sulla confezione con il relativo bollino, diverso è il discorso riguardante la tecnologia HEVC. Un TV DVB-T2 ma senza supporto HEVC non sarà infatti compatibile con il nuovo digitale terrestre. E non ci saranno alternative se non quella di affidarsi ad un decoder esterno, con tutte le seccature del caso.