
“Sarebbe ora di rivedere la condanna che troppo a lungo ha relegato il burro in un angolo della nostra alimentazione, facendolo quasi scomparire a favore di margarine e olio di palma. Una demonizzazione che non ha fatto certo bene al consumatore”.
A spendersi in una difesa appassionata – ma come sempre gli accade, ragionevole – del 
Dottor Pellati, è una sorta di contrordine alla Guareschi? Ora il burro non fa più male?
Cerchiamo di far chiarezza. Il burro è stato demonizzato ingiustamente. È ora di spiegare che non ha caratteristiche negative assolute. E di far capire ai consumatori che non esistono cibi che fanno bene o male, esistono dosi che fanno bene o male…
Lei ha deciso di andare davvero controcorrente: sta negando anche i superfood tanto di moda
La dieta per avere effetti salutari deve essere equilibrata e varia. Facciamo un esempio: se si utilizza il burro la mattina a colazione, bene. Se poi, durante la giornata si aggiunge prosciutto, carne rossa, tuorlo d’uovo l’equilibrio va a farsi friggere e il colesterolo è fuori controllo. Ma in questo caso posso prendermela col burro?
Nel suo libro lei descrive le alternative al burro come problematiche. In particolar modo margarine e olio di palma.
Sulle prime non ci sono più dubbi, nate da poco più di un secolo hanno visto crollare l’immagine salutistica con i risultati delle recenti ricerche che mettono in luce gli effetti negativi dell’idrogenazione e la creazione di acidi grassi trans, più dannosi per il sistema circolatorio dei saturi che avrebbero dovuto sostiruire.
E per quanto riguarda il palma?
Qui i problemi nascono dai trattamenti ad alte temperature che sviluppano sostanze tossiche. Le industrie migliori utilizzano basse temperature per i processi produttivi e si garantiscono che le palme siano coltivate in maniera sostenibile, ovviando all’altro problema, quello della deforestazione. Ma il consumatore come fa a sapere bene da dove proviene e come è trattato l’ingrediente che trova negli alimenti?
Dottor Pellati, più di metà del suo libro è fatto di ricette, 100 per l’esattezza. Le ha sperimentate tutte?
Magari. In realtà sono il prezioso contributo che è arrivato da molti chef che utilizzano il burro come condimento essenziale.









