“C’è una discrepanza molto sospetta tra i prezzi della materia prima, del frumento duro, e quelli delle semole, che a loro volta rischiano di determinare un aumento dei prezzi della pasta e del pane a tutto svantaggio dei consumatori italiani”. Il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, ha presentato un’interrogazione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli in merito alla presunta speculazione in atto lungo la filiera della pasta.
I dati Ismea dei prezzi all’origine per il frumento, le semole e la pasta sono esplicativi di questo fenomeno speculativo. Scrive nella sua interrogaziozione il senatore De Bonis: “I prezzi medi mensili, franco magazzino, Iva esclusa (media di tutte le piazze rilevate) sono i seguenti:
giugno 2021: frumento duro fino nazionale 276,62 euro alla tonnellata; semole di frumento 412,10 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,32 euro al chilo;
luglio 2021: frumento duro fino nazionale 307,20 euro alla tonnellata; semole di frumento 435,64 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,34 euro al chilo;
agosto 2021: frumento duro fino nazionale 369,44 euro alla tonnellata; semole di frumento 535,30 euro alla tonnellata; pasta di semola secca 1,36 euro al chilo;
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settembre 2021: frumento duro fino nazionale 483,08 euro alla tonnellata; semole di frumento 672,55 euro alla tonnellata; pasta di semola secca non disponibile.”
Vale la pena ricordare che le quotazioni del frumento duro nazionale hanno superato, su alcuni mercati, 500 euro a tonnellata, rispetto a una media di 250 euro a tonnellata nell’ultimo quinquennio, mentre quelle del grano di importazione sfiorano ormai 550 euro a tonnellata. Il costo della materia prima rappresenta mediamente oltre l’80% dei costi totali di produzione di un’azienda molitoria, motivo per cui “variazioni delle condizioni di mercato di questa portata – prosegue il testo dell’interrogazione – unitamente all’incremento dei costi energetici e logistici, come quelli registrati quest’anno in agricoltura, hanno un impatto sull’intera filiera e non solo sull’industria molitoria”.
L’interrogazione si conclude chiedendo l’intervento del governo: “Mi chiedo se il ministro Patuanelli abbia in mente qualcosa per porre fine a tali gravi speculazioni, garantire la sostenibilità della produzione, con il riconoscimento di un prezzo equo e rispondente ai costi effettivamente sostenuti dagli operatori del grano, e per scongiurare il pericolo di rincari per beni alimentari di prima necessità”.