Dovessimo scommettere, non punteremmo un centesimo sul fatto che entro luglio vada finalmente in vigore la Sugar tax. La tassa sulle bevande zuccherate, la cui entrata in vigore è attualmente prevista per il prossimo 1° luglio, pare invece sia destinata a slittare di almeno altri sei mesi.
Con quella attuale, richiesto a gran voce dagli industriali e da molte forze del governo Meloni, saremmo a quota nove rinvii da quando fu introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 per scoraggiare il consumo di bevande zuccherate. La norma prevedeva l’applicazione di una tassa alle bevande analcoliche con edulcoranti aggiunti, in particolare di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per kg nei prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
Assobibe tra la carota…
Ad applaudire ai “rumors” sul rinvio del provvedimento (tutt’altro che segreti viste le dichiarazioni di diversi partiti, Forza Italia in testa) era stato Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione italiana industria bevande analcoliche. In una nota ufficiale il presidente dell’associazione di settore dava per scontata la volontà del governo di spostare le lancette di diversi mesi: “L’indiscrezione sul posticipo dell’entrata in vigore della tassa consentirebbe alle imprese di tirare un respiro di sollievo: quanto appreso sarebbe fondamentale per le aziende del settore e gli 83mila dipendenti della filiera coinvolti, perché dimostra la volontà del Governo di tutelare le imprese nel Paese ed evitare possibili effetti inflattivi per i consumatori. […] Auspichiamo in un rinvio di 12 mesi, così da accorparlo a quello della Plastic tax – già deciso – per poter trovare una volta per tutte una soluzione ad un problema che viviamo dal 2019”.
…e il bastone
È la stessa Assobibe, però, a lanciare un monito in queste ore, prendendo atto “con amarezza che nella seduta del Consiglio dei Ministri di oggi, 5 giugno, non ha trovato spazio alcun provvedimento di cancellazione o rinvio della ‘Sugar tax’. Questo è ciò che si apprende dall’ordine del giorno che accompagna la convocazione del Consiglio dei ministri odierno”.
E la reazione degli industriali non si è fatta attendere: “Le imprese – si legge in una nota – sono pronte a scendere in piazza nei prossimi giorni stante il permanere di uno stallo che dura da fine 2024 nonostante gli impegni assunti in Parlamento”.
Italia paradiso delle bevande zuccherate
Assobibe sostiene anche che questa legge è assurda e punitiva “in un Paese dove i consumi di bevande analcoliche (le uniche colpite) restano tra i più bassi d’Europa”.
Lo scopo principale della sugar tax, però, non è di colpire le aziende, ma di spingerle a riformulare i loro prodotti, riducendo la quantità di zuccheri considerati maggiormente responsabili dell’aumento dell’obesità, pur non essendo affatto indispensabili. Come si vede dalla tabella che pubblichiamo, in Gran Bretagna, dove la tassa è in vigore da anni, è esattamente quello che è successo, mentre l’Italia è rimasta il paradiso delle bevande zuccherate.
Uno studio di Rogers et al., (2024) offre la prima analisi a livello individuale dell’impatto della tassa sullo zucchero nelle bibite analcoliche, basandosi proprio sui dati del National diet and nutrition survey (Ndns) del Regno Unito.
La sugar tax introdotta in Inghilterra nel 2018 ha comportato significative riduzioni nel consumo di zucchero dopo l’attuazione della sugar tax. Tra i bambini, c’è stata una riduzione assoluta di 3 g/giorno nel consumo da sole bevande analcoliche, che rappresenta una diminuzione del 23,5%. Per gli adulti, la riduzione è stata ancora più pronunciata: 5,2 g/giorno, pari a una riduzione del 40,4%.
La tassa sulle bibite analcoliche del Regno Unito è dunque promossa come una politica fondamentale nello sforzo per frenare il consumo di zucchero libero e combattere le malattie non trasmissibili.
Perfino l’Oms non ha dubbi: tassare i prodotti zuccherati è una strategia che ha conseguenze solo positive, sia per le persone che per i governi. E infatti, sono 108 i paesi pari al 51% della popolazione mondiale, che la applicano.