
Si riducono i livelli massimi di residui di acetamiprid consentiti negli alimenti: per il miele però restano invariati. L’insetticida neonicotinoide è responsabile della moria di api. In Francia è vietato, l’Italia lo premia e nel nostro test sul miele è ancora molto presente
La Ue ha avviato una stretta sui limiti massimi ammessi di acetamiprid negli alimenti anche se resta invariata – a 0,05 mg/kg – la quantità ammessa del pesticida killer della api nel miele.
Il prossimo 19 agosto 2025 entra in vigore il regolamento UE 2025/158 della Commissione europea che modifica, abbassandoli, i livelli Lmr (livelli massimi di residui) dell’acetamiprid, molto usato per contrastare la cimice asiatica ma responsabile della moria delle api. In Francia è stato messo al bando nel 2019 mentre in Italia è addirittura ammesso nella certificazione ministeriale “Sqnpi – Qualità sostenibile” che premia i cibi prodotti da agricoltura a lotta integrata. Il paradosso è – come abbiamo denunciato più volte – che il bollino della “Sqnpi – Qualità sostenibile” ha proprio un’apetta ronzante stilizzata nel bollino statale che ammette il pesticida killer delle api tra i trattamenti fitosanitari.
Nel regolamento la Commissione Europea ha specificato che ha chiesto all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, “di fornire una dichiarazione sulle proprietà tossicologiche e sugli Lmr per quanto riguarda l’acetamiprid e i suoi metaboliti. Nella dichiarazione l’Autorità competente ha stabilito una dose giornaliera ammissibile (Dga) e una dose acuta di riferimento (Dar) inferiori per l’acetamiprid e ha incluso il metabolita IM-2-1 nella definizione del residuo per la valutazione dei rischi dell’acetamiprid nelle colture frutticole e di ortaggi a foglie”.
Nell’ultimo test il Salvagente nel numero di marzo 2025 (acquista qui) ha pubblicato i risultati delle analisi su 14 campioni di miele millefiori e in in 9 marchi analizzati era presente, in tracce e sopra il limite di determinazione, l’acetamiprid. E non è l’unica presenza sgradita rilevata: in alcuni vasetti è spuntato il thiacloprid, sostanza della stessa famiglia dell’acetamiprid, vietato dal 2021 e lo spirotetramat, accusato di interferire con il sistema ormonale umano, che verrà bandito definitivamente il prossimo ottobre.
Quello che sconcerta è perché continuare a tollerare questo insetticida quando la sua presenza nel miele significa che la minaccia per le api è fin troppo diffusa.