Utenza non disalimentabile: in cosa consiste questo diritto

BLACK-OUT RIMBORSI UTENZA NON SIALIMENTABILE

Un lettore, la cui moglie è disabile riconosciuta, chiede quali diritti si hanno in caso di lavori programmati. Con l’aiuto di Valentina Masciari di Konsumer Italia, ne approfittiamo per chiarire quando un’utenza è non disalimentabile, ossia non può essere sospesa.

Caro Salvagente, sono un cliente del Servizio Elettrico Nazionale ed essendo mia moglie Disabile 104, la mia fornitura elettrica è stata dichiarata non disalimentabile. Come deve essere trattato un cliente in caso di lavori programmati? Chi deve alimentare provvisoriamente per la durata dei lavori la mia fornitura? Sarà la ditta che fa i lavori a provvedere ad alimentare la mia fornitura, con un piccolo gruppo? Non dovrebbe esser un diritto, essendo lavori programmati?
Nell’atto 258/2015R/com del Timoe art.23 non è enunciato nessun comportamento inerente a questa tematica ma solo l’avviso individuale. Posso pretendere dall’Enel o della ditta l’alimentatore provvisorio per tutta la durata dei lavori?

Pietro Carnelo Ruggiero

Caro Pietro Carmelo,  la sua mail ci consente di fare un po’ di chiarezza su questo, importante, tema che coinvolge molti cittadini. Ci aiuta Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia.

Innanzitutto, per non disalimentabili, si intendono quelle forniture che non possono mai essere sospese, neanche in caso di morosità e che non possono subire distacchi programmati.

In questa categoria, rientrano, quindi, i clienti finali indicati dal Piano di Emergenza per la Sicurezza del Servizio Elettrico (Delibera CIPE n. 91 del 16 novembre 1979). A titolo di esempio, in tale categoria troviamo: Ospedali, Ferrovie, Aeroporti, Servizi di protezione civile ecc.

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Rientrano sempre nella categoria dei non disalimentabili, anche i clienti finali che per ragioni di sopravvivenza sono connessi a macchine salvavita, quindi clienti domestici in gravi condizioni di salute.

In tal caso, per rendere la propria utenza non disalimentabile, occorre richiedere apposito modulo alla propria società di vendita, e fornire una copia della certificazione ASL, dalla quale si evince lo stato di salute del richiedente oppure di altra persona, in queste condizioni, dello stesso nucleo familiare.

Questa dichiarazione, verrà chiaramente, trasmessa al Distributore, soggetto che concretamente gestisce le eventuali sospensioni delle utenze.

Avremo allora, il venditore presso il quale viene presentata l’istanza, che riceve la domanda e valuta i requisiti soggettivi di ammissione e il distributore di energia elettrica, che valuta la presenza dei requisiti oggettivi della fornitura da considerare quale “cliente non disalimentabile”, se presente sulla propria rete.

infine, non disalimentabili sono anche altri clienti finali che svolgono funzioni di pubblica utilità, quali ad esempio, le strutture pubbliche o private che svolgono un’attività riconosciuta di assistenza, tra cui, le case di cura e di riposo, le carceri e le scuole.

Arrivando al caso concreto del sig. Ruggiero, ritengo che abbia seguito la procedura di comunicazione prevista per l’utenza non disalimentabile, e quindi che le parti coinvolte ne siano a conoscenza.

Detto ciò, anche nel caso di interventi programmati, che chiaramente sono eseguiti dal Distributore di zona, sulla rete per mantenerla efficiente e consentirne lo sviluppo, le utenze inserite negli elenchi dei clienti non disalimentabili, come dicevamo sopra, ad esempio quelli che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita, saranno comunque preservate dalle interruzioni programmate di corrente elettrica.