Lo scaricabarile sul lilial nei cosmetici e i rischi per i consumatori

fisioderm intimo lilial

Una lettrice acquista in farmacia il Fisioderm intimo e scopre che contiene lilial, l’ingrediente tossico per la riproduzione bandito già da marzo 2022. Ci chiede: possibile che ancora si trovino questi prodotti? Sì, purtroppo, e Confcommercio, Cosmetica Italia e Federfarma non sembrano interessate a risolvere il problema.

Caro Salvagente, ho letto i vostri articoli sull’ingrediente vietato in molti cosmetici e incuriosita sono andata a controllare i miei acquisti recenti. Ho trovato un prodotto Fisioderm acquistato la scorsa settimana contenente Lilial, come potete vedere nella foto. Mi chiedo e vi chiedo: come è possibile che a distanza di settimane dal vostro primo articolo si continuino a trovare prodotti dannosi in commercio?

Lettera firmata

 

Cara lettrice, che la presenza del Lilial in centinaia di prodotti ancora in commercio (e diverse migliaia di flaconi) sia tutt’altro che scomparsa lo abbiamo testimoniato con decine

 

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di articoli e lo hanno provato le operazioni della Guardia di Finanza in giro per l’Italia. Allo stesso modo, sentendo tanto le associazioni dei produttori di cosmetici che quelle dei commercianti, ci pare di aver compreso che vige la italianissima logica del “Non è mia competenza”. Eppure di tempo per prendere provvedimenti ce n’è stato a sufficienza: da marzo 2022 questi prodotti sarebbero dovuti sparire dagli scaffali in quanto il Lilial indicato anche come BMHCA, potrebbe danneggiare il sistema riproduttivo, nuocere alla salute del feto e causare sensibilizzazione cutanea. Come dimostra anche la sua segnalazione (oltre al lavoro quasi improbo della Guardia di Finanza che prosegue anche mentre stiamo scrivendo questo articolo).

Cosa serve per risolvere questa situazione? Inutile dire che sarebbe utile una collaborazione un po’ più fattiva di Cosmetica Italia, l’associazione di categoria di Confindustria che rapprensenta i produttori di settore, e Confcommercio, l’associazione che riunisce i commercianti (oltre che di Federfarma, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia). Basterebbe si parlassero e trovassero il tempo e la voglia di far sparire dagli scaffali prodotti provatamente pericolosi per i consumatori.