Glifosato, Sygenta ha nascosto alla Ue lo studio sui rischi neurotossici

GLIFOSATO

Un’analisi pubblicata su Environmental health mostra come i colossi dell’agrofarma, Sygenta e Bayer in particolare, hanno presentato alla Ue meno studi di quelli consegnati all’autorità statunitense. A cominciare dal glifosato. E questo può aver condizionato le scelte regolatorie di Bruxelles

Il 26% degli studi sulla neurotossicità nello sviluppo di alcuni pesticidi presentati all’Epa statunitense non sono stati analogamente forniti alle autorità di controllo europee. A rilevarlo un’analisi frutto di una comparazione pubblicata sull’autorevole Environmental health da due ricercatori dell’Università di Stoccolma: “Abbiamo identificato 35 studi DNT (Developmental neurotoxicity ovvero di pericolo neurotossico nello sviluppo) presentati all’Epa statunitense e li abbiamo confrontati con i corrispondenti dossier presentati alla Ue. Di questi, 9 studi DNT (26%) non sono stati divulgati dall’azienda di pesticidi alle autorità europee (Echa ed Efsa, ndr). Per 7 di questi studi, abbiamo identificato un impatto normativo effettivo o potenziale”. In altre parole: se le autorità avessero avuto in mano i risultati di queste ricerche svolte internamente dall’industria dei pesticidi probabilmente si sarebbe arrivati a una stretta.

A cominciare dal glifosato-trimesio sulla cui proroga all’utilizzo la Ue si esprimerà nei prossimi mesi. Scrivono i ricercatori: “Uno studio DNT è stato sponsorizzato da Syngenta ed eseguito dal Central Toxicology Laboratory, con un rapporto pubblicato nel 2001. L’Epa statunitense ha identificato gli effetti sull’attività motoria della prole ai primi due livelli di dose, in assenza di tossicità materna. Lo studio invece non è stato incluso nel dossier per il glifosato nel 2021. Abbiamo evidenziato l’esistenza di questo studio per l’Efsa nel marzo 2022 e recentemente ne abbiamo riportato i dettagli. L’Echa ha confermato gli effetti avversi individuati dall’Epa, ma afferma di non poter valutare se tali effetti fossero causati dal composto in esame o da impurità. (…) Per questo gli effetti DNT osservati sono stati quindi esclusi dalla valutazione dell’Echa sulla tossicità del glifosato per lo sviluppo”.

La valutazione di questo studio da parte dell’Efsa non è ancora pubblica, ma sarà disponibile per la rivalutazione in corso del glifosato.In Svezia, – aggiungono i ricercatori – i prodotti contenenti glifosato-trimesio sono stati autorizzati fino al 2007, compreso il prodotto Avans di Syngenta che è stato autorizzato fino al dicembre 2002. Una varietà di prodotti contenenti altre forme di glifosato è attualmente autorizzata. Nessun titolare di un’autorizzazione ha mai informato l’Agenzia svedese per le sostanze chimiche dell’esistenza dello studio DNT o dei suoi risultati”.

Le altre sostanze oggetto di studi che l’industria ha fornito a Epa ma non alle autorità europee sono diverse tra le quali c’è l’Abamectin un acaricida spesso rilevato anche nei nostri test di laboratorio sugli alimenti.

“Finisca questo imbroglio”

Sulla questione è intervenuto Pascal Canfin presidente della commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo, richiedendo di convocare i big dell’agrochimica Bayer e Syngenta dopo che lo studio svedese li accusa di nascondere informazioni sul rischio di tossicità cerebrale di alcune molecole. “Per far fronte a questo potenziale imbroglio di Bayer e Syngenta sulla tossicità di alcuni pesticidi – ha scritto in un tweet il deputato liberale francese – proporrò la prossima settimana di organizzare un’audizione pubblica dei ricercatori e di queste aziende davanti alla commissione per l’ambiente del Parlamento europeo”.

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Da parte loro le due industrie hanno rigettato le accuse come riporta il portale Euractiv: “Un portavoce di Bayer ha detto all’Afp che la società aveva ‘sempre presentato gli studi necessari richiesti dai regolamenti dell’Ue in quel momento’, mentre Syngenta ha affermato di aver ‘rispettato tutte le richieste di dati dell’UE e della Svizzera'”.