Quali sono le proprietà del litchi, il frutto portafortuna

litchi

I litchi sono frutti ricchi di proprietà benefiche per la salute. Rievocano numerosi simboli; oggi sono diventati un portafortuna per Capodanno. Meglio se consumati freschi, a colazione o come spuntino. Ecco come riconoscerli e gustarli al meglio.

Vengono definiti anche “ciliegia cinese” o “noce cinese”. Qualcuno li chiama “uva giapponese” perché il sapore rievoca quello dolciastro dell’uva e si pensa erroneamente che provengano dal Giappone. In realtà sono originari della Cina e da alcuni anni sono protagonisti immancabili nei cesti natalizi e delle feste, assieme ai fichi secchi e ai datteri.  Inoltre, sono entrati di diritto tra i cibi portafortuna di Capodanno. Stiamo parlando dei litchi (a volte viene scritto “licis“) un frutto esotico ricco di proprietà benefiche per l’organismo, gustoso, dalla pelle sottile e ruvida ma dal cuore tenero, morbido, liscio.

Il litchi è un frutto che spiazza al primo morso, perché è gustoso ma dura poco, quindi bisogna fare attenzione ai denti perché il nocciolo è predominante.

C’è chi li chiama “uva del deserto” ma questi frutti non hanno a che fare con terreni desertici. Il litchi (o lychee) è il frutto del Litchi chinensis, una specie della famiglia delle Sapindaceae. Il frutto delicato, bianco e profumato è protetto da una buccia ruvida che spunta da questa pianta tropicale e subtropicale originaria della Cina meridionale e del sud-est asiatico. Oggi si coltiva in molte parti del mondo.

Quali sono le proprietà dei litchi

I nutrizionisti come gli esperti dell’Irccs Humanitas riconoscono nel lichi molte proprietà nutrizionali.

Intanto i lichi sono poco calorici: 100 grammi di frutto apportano appena 66 calorie, 16,53 gr dei quali in carboidrati e 0,83 g di proteine.

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In questo minuscolo frutto che ricorda un ovulo sono racchiuse numerose altre proprietà sane. Una porzione di 100 gr di lichi possiede: 0,44 gr di lipidi; 1,3 gr di fibre; 71,5 mg di vitamina C; 7,1 mg di colina; 0,603 mg di niacina; 0,100 mg di piridossina; 0,07 mg di vitamina E; 0,065 mg di riboflavina; 0,011 mg di tiamina; 14 mcg di folati; 0,4 mc di vitamina K; 171 mg di potassio; 31 mg di fosforo; 10 mg di magnesio; 5 mg di calcio; 1 mg di sodio; 0,6 mcg di selenio; 0,31 mg di ferro; 0,148 mg di rame; 0,07 mg di zinco; 0,055 mg di manganese.

Inoltre, il litchi è fonte di polifenoli come l’oligonolo.

Possibili benefici del litchi

Queste proprietà rendono il lichi un frutto ricco di nutrienti. Ma il lichi è fonte di altri possibili benefici. Ecco quali:

  • Offre ristoro (Il litchi è succoso, per questo il suo consumo può offrire ristoro durante le calde giornate estive);
  • Farebbe bene all’intestino (Potrebbe proteggere la salute apportando fibre utili per il buon funzionamento dell’intestino);
  • Antiossidante (Grazie alla vitamina C sarebbe in grado difendere le cellule dall’azione dannosa dei radicali liberi);
  • La vitamina C promuove il buon funzionamento delle difese immunitarie;
  • Può regolare il metabolismo (Le vitamine del gruppo B sono fondamentali per il buon funzionamento del metabolismo);
  • Può far bene al cuore (Con la presenza di minerali, in particolare di potassio, il lichi può favorire la salute cardiovascolare);
  • Può far bene al sangue (La presenza del rame è utile per la produzione dei globuli rossi);
  • Va bene in caso di influenza (L’oligonolo sembra esercitare un’azione antiossidante proteggendo dai virus dell’influenza e aiutando a migliorare il flusso del sangue);
  • Può far bene alla pelle (L’oligonolo protegge la pelle dai raggi Uv);
  • Favorisce la perdita di peso (Il lichi ha un potere saziante che può aiutare a limitare la quantità eccessiva dei pasti da assumere).

Quando non si possono mangiare i litchi?

Il litchi deve essere consumato con cautela da alcuni soggetti che assumono farmaci, in particolare quelli che influenzano:

  • sui livelli ematici di zuccheri;
  • sul rischio di emorragie;
  • sui livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

I litchi sono sconsigliati anche in pazienti che assumono farmaci che possano influenzare sugli:

  • Agenti anticancro;
  • Antinfiammatori, antivirali, immunomodulanti o antidolorifici.

Il litchi può procurare allergie?

L’allergia al litchi è abbastanza rara ma può reagire in modo incrociato con il lattice e con alcuni pollini, come ad esempio quelli del girasole.

I diabetici possono mangiare i litchi?

Gli esperti sconsigliano di consumare il litchi in caso di diabete perché contiene un elevato livello di zuccheri.

Come si mangiano i litchi?

Per trarre il meglio dai benefici del litchi e godere di tutte le proprietà e dei sapori, si consiglia di consumarli freschi (il periodo migliore è da novembre a gennaio). La stagionalità dei frutti e delle verdure in genere è importante proprio per la qualità e la quantità dei nutrienti.

Vero è che il litchi ormai si coltiva e si esporta in molte aree geografiche. Oltre che in Cina, sono coltivati anche in Thailandia, Vietnam, Giappone, Bangladesh, Madagascar, India settentrionale, Sudafrica e Stati Uniti.

Il litchi si coltiva anche nel Mediterraneo anche se può sopravvivere solo nella fascia climatica del limone, quindi la parte più calda. Infatti molti di questi frutti provengono da Israele, dove si trovano numerose ed estese piantagioni.

In Italia sono presenti coltivazioni di litchi in Sicilia, in Sardegna e in Calabria. Ma hanno bisogno di accorgimenti per proteggere le piante da possibili ondate di gelo.

I litchi: meglio a colazione o per spuntino

Il consumo fresco, al naturale, garantisce l’apporto pieno di tutte le proprietà e valori nutrizionali. Il litchi però si adatta anche a numerose ricette reperibili in rete. Può essere aggiunto in macedonie di frutta, in sorbetti o cocktail da aperitivo a base di spumante o rum.

I litchi hanno un potere saziante e sono ottimi a colazione o come spuntino, per questo non sono indicati a fine pasti, soprattutto se abbondanti.

Come riconoscere il litchi fresco

Un litchi fresco garantisce le proprietà e i nutrienti, è maturo al punto giusto e presenta delle caratteristiche particolari:

  • Si trovano anche a maggio, ma meglio consumarli da novembre a gennaio, quando i litchi freschi sono più reperibili sul mercato;
  • La buccia ha un colore vivo ed è dura (quando ci sono macchie marroni o è eccessivamente morbido significa che il litchi non è più fresco);
  • Va conservato in frigo e per un periodo non superiore a 2 settimane.

Liquore di litchi

Questo frutto si può trovare fresco anche nei mercatini o negozi etnici.

È possibile anche imbattersi in altre tipologie di prodotti, come il liquore di lychee e distillati vari. Il liquore viene realizzato facendo fermentare la polpa bianca del frutto in acqua calda con zucchero. Durante i primi giorni il mosto viene mescolato spesso, quindi dopo circa un mese vengono tolti i pezzi di polpa e viene filtrato diverse volte, per poi attendere il completamento della fermentazione.

Gli imperatori cinesi spendevano molto per questo frutto

Nella Cina meridionale e sull’isola di Hainan sono ancora presenti degli alberi selvatici. Le prime coltivazioni potrebbero risalire a oltre 4mila anni fa.

Come molti segni provenienti dal passato, anche il litchi è entrato nella simbologia, soprattutto orientale. I racconti legati a questo frutto spesso si incrociano con la storia delle corti imperiali cinesi. Ad esempio, nel primo secolo dopo Cristo i litchi freschi erano talmente richiesti dalla corte imperiale e prelibati sulle tavole dell’alta società, che fu istituito un servizio speciale di corriere con cavalli veloci affinché portasse frutti freschi dal Guangdong.

Una grande domanda di litchi si registrò anche durante la dinastia Song (960-1279), come racconta Ts’ai Hsiang nel suo “Li chi pu”, un vero e proprio trattato sui litchi).

Questo frutto era anche il preferito di Yang Yuhuan, una spasimante dell’imperatore Li Longji, al punto che l’imperatore spendeva e spandeva per farli arrivare dalla capitale del suo regno.

Come accaduto per molti prodotti, il litchi ha attratto l’attenzione degli esploratori europei. Juan González de Mendoza nel suo “La storia del grande e potente reame di Cina” del 1585, descrive questo frutto basandosi sui racconti dei frati spagnoli che avevano visitato la Cina nel 1500. De Mendoza li descrive così:

“Essi hanno una specie di prugna che chiamano lechias, che sono di un sapore incredibilmente gradevole, e mai danneggiano nessuno, sebbene essi ne mangino un gran numero”.

Quindi erano già prodotto di largo consumo in Cina.

Il litchi, il frutto dell’amore

Gli imperatori spendevano molto per questo frutto. Probabilmente questa pratica si spiega in un’antica leggenda cinese secondo la quale un guerriero avrebbe sconfitto un drago mostruoso strappandogli gli occhi. Una volta gettati per terra, dagli occhi sarebbe poi nata la prima pianta del litchi.

Da qui sono stati poi attribuiti numerosi significati, tra cui quelli legati all’amore. Ancora oggi in Cina è considerato un simbolo di amore, sia per via della forma a cuore ma anche per la presenza di polisaccaridi che proteggerebbero gli organi sessuali femminili aumentando la libido della donna. Per questo viene considerato anche un frutto afrodisiaco. Proprietà, queste, mai dimostrate che appartengono alle credenze popolari.