Il cibo ha un ruolo importante sui livelli di colesterolo, che isono collegati anche (e non solo) alla predisposizione genetica. Ecco gli alimenti alleati, e che fanno bene, a prescindere dal colesterolo.
La guerra all’obesità e al colesterolo è oggi anche un grande business. Il colosso del web Google, solo nel 2021, ha dovuto rimuovere ben 3,4 miliardi di pubblicità ingannevoli.
Il colesterolo dipende solo per il 20% da quello che mangiamo
Sfatiamo subito un mito: il colesterolo nel sangue dipende solo per il 20% dal menu giornaliero. Il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze cardiovascolari del Gemelli di Roma, a Il Salvagente ci ha messo in guardia dall’uso smodato degli integratori a base di steroli vegetali, utilizzati per contrastare l’ipercolesterolemia.
“Queste sostanze rischiano di essere addirittura pericolose, perché non abbiamo studi clinici sui presunti benefici né sugli effetti collaterali”.
Il nostro test sugli integratori a base di riso rosso fermentato ha aperto numerose riflessioni. Nel mercato degli integratori alimentari la normativa è meno stringente di quella dei farmaci, tanto è vero che i test di disaggregazione, che servono a capire se il principio attivo viene effettivamente assimilato, non sono obbligatori. È vero, alcune aziende li prevedono, ma rimangono da definire quali siano le metodiche da utilizzare.
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È importante una dieta bilanciata, che tuttavia può non bastare. Perché, l’aumento del colesterolo totale nel sangue può dipendere da uno, o più, dei seguenti fattori:
- Predisposizione genetica;
- Disturbi del fegato o dei reni;
- Alcolismo e tabagismo;
- Assunzione di alcuni farmaci;
- Menopausa;
- Diabete mellito e ipertensione arteriosa.
Colesterolo leggermente alto: cosa mangiare
In caso di livelli non elevati di colesterolo, i nutrizionisti suggeriscono una dieta bilanciata. Essi consigliano alimenti ricchi di fibre, cereali integrali (pane, pasta e riso integrali, farro, avena e orzo) e legumi (almeno 2-4 volte a settimana), pesce e prodotti integrali biologici.
Meglio, ad esempio, il riso integrale, rispetto alle altre varianti. Una dieta bilanciata include anche i cibi di origine vegetale come olio extra vergine di oliva (poco olio), avena, pesce azzurro, fagioli, carciofi, limone, frutta a guscio (noci e mandorle), e frutti come la mela.
Ogni giorno dovremmo consumare dalle 2 alle 3 porzioni di verdure e 2 di frutta. Pesce 2 o 3 volte alla settimana, da preferire alla griglia, al cartoccio o al vapore. Molluschi e crostacei possibilmente una volta alla settimana. La frittura di pesce è da evitare.
Da evitare anche burro, lardo e strutto. Carni rosse e carni bianche vanno bene, ma meglio i tagli magri, eliminando il grasso prima della cottura. Spellare il pollame. Consumare il meno possibile grassi come insaccati e formaggi.
Gli studi recenti hanno abbattuto il mito delle uova: anche chi ipercolesterolemici possono mangiare 2 a settimana.
Ai fornelli, sono preferibili la bollitura, la cottura a vapore, la cottura al microonde (che tra l’altro, come vi spieghiamo in questa guida, fa anche risparmiare energia elettrica), la grigliatura e la frittura da preferire con friggitrice ad aria.
Praticare attività fisica, preferendo sport aerobici, certamente aiuta.
Questi buoni propositi dovrebbero essere il pane quotidiano, a prescindere dal colesterolo.
Colesterolo troppo alto: cosa fare?
In questo caso l’alimentazione corretta da seguire è la stessa sopra citata, ma non è sufficiente. Il dottor Crea ha già spiegato che non serve imbottirsi di steroli vegetali o integratori. Anzi, questi steroli, anche se integrati, non sono capaci di completare l’assorbimento di colesterolo, che in gran parte viene prodotto dal fegato. Occorre una cura farmacologica con le seguenti medicine:
- Le statine (riducono la sintesi epatica del colesterolo);
- L’ezetimibe (limita l’assorbimento del colesterolo);
- Farmaci monoclonali (per pazienti gravi).