La Polizia Postale – su richiesta della Procura di Roma – è intervenuta giusto in tempo per scongiurare l’adulterazione di diversi alimenti che un uomo triestino aveva minacciato. Ignote le multinazionali oggetto dell’estorsione ma quello che è certo è che nessun prodotto è stato avvelenato
Il piano era stato studiato nei minimi dettaglia ma per fortuna non è andato mai in porto. La Polizia Postale, infatti, ha arrestato su richiesta della Procura di Roma l’uomo di 47 anni di origini triestine che aveva preso di mira grandi multinazionali del cibo: minacciava di adulterare gli alimenti, soprattutto acqua minerale e vino, se l’azienda non avesse pagato ingenti somme di denaro in criptovalute.
La strategia
A quanto ricostruito, l’uomo inviava alle vittime email anonime attraverso provider esteri, pubblicando online video in cui mostrava come sarebbe avvenuto l’avvelenamento per apparire più persuasivo. La minaccia prevedeva anche la successiva divulgazione, attraverso gli organi di stampa, dell’avvenuto avvelenamento dei prodotti, con potenziale rilevantissimo allarme sociale, danno di immagine ed economico per le aziende e soprattutto determinando un gravissimo pericolo per la salute dei consumatori. In base a quanto si apprende le estorsioni non sarebbero state portate a termine e nessuna azienda ha pagato quanto richiesto.
Nessun atto criminoso
Gli agenti sono comunque riusciti ad intervenire prima che l’uomo riuscisse a concludere il suo piano: quel che è certo, infatti, è che dalle indagini non risulta che si sia mai verificato l’avvelenamento di prodotti alimentari e di acque, anche grazie ai tempestivi accertamenti eseguiti.
Le aziende coinvolte? Mistero
Gli inquirenti non hanno reso noto il nome delle aziende oggetto delle minacce dell’uomo ma sono coinvolte con certezza anche società con sede n Germania, Francia, Spagna, Austria e Svizzera.