Cosa sono i Pfas e perché l’esposizione degli adolescenti è preoccupante

pfas

Ogni giorno entriamo in contatto con numerose sostanze chimiche. Il progetto di ricerca europeo HBM4EU ha misurato l’esposizione di bisfenolo, ftalati e Pfas (e molte altre sostanze) evidenziando quanto è diffusa. E sull’effetto cocktail… 

Pfas, bisfenolo, micotossine, arsenico. Sono solo alcune delle sostanze chimiche che il progetto europeo HBM4UE ha monitorato nel corpo umano. È emersa un’esposizione diffusa ad alcune di esse per cui è necessario intervenire per ridurre il potenziale effetto tossico.

HBM4EU, il progetto europeo

HBM4EU è un programma di ricerca europeo congiunto coordinato dall’Agenzia tedesca per l’ambiente, che comprende 116 istituzioni partner di 30 paesi membri. Tra il 2017 e il 2022 HBM4EU ha istituito una rete di laboratori in tutta Europa per condurre studi di biomonitoraggio, indagato sulle relazioni tra esposizione e salute e commentato questioni politiche riguardanti la regolamentazione delle sostanze chimiche pericolose.

Cos’è il biomonitoriaggio

Ogni giorno entriamo in contatto con numerose sostanze chimiche. Un biomonitoraggio umano (human biomonitorig, HBM) può stabilire se e in che misura tali sostanze penetrano nel nostro organismo. Con questo metodo si misurano le concentrazioni di sostanze chimiche nei fluidi o nei tessuti del corpo umano per determinare, ad esempio, una contaminazione di piombo nel sangue in una singola persona o in un intero gruppo demografico. Dai dati tossicologici ed epidemiologici si possono trarre conclusioni sulle possibili conseguenze per la salute.

HBM4EU ha valutato e armonizzato i dati esistenti e coordinato nuovi studi di biomonitoraggio concentrandosi su 18 sostanze/gruppi di sostanze prioritarie, tra cui PFAS, bisfenoli, ftalati e ritardanti di fiamma, e ha scoperto che la popolazione europea è ampiamente esposta.

Ftalati

Ad esempio, i dati degli studi su 10 ftalati e DINCH (un sostituto di alcuni ftalati) hanno dimostrato che bambini e adolescenti in tutta l’Ue sono esposti a queste sostanze , con metaboliti rilevati in quasi tutti i campioni.La principale fonte di esposizione per ftalati e DINCH è la dieta e avviene attraverso la contaminazione dei materiali a contatto con gli alimenti. 

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Bisfenolo

Non sono più rassicuranti i dati sull’esposizione al bisfenolo A: in questo caso anche l’alternativa ad una sostanza già messa la bando per diversi usi (perché interferente endocrino) è risultata altrettanto rischiosa. Gli studi hanno mostrato che i livelli mediani di alternative al Bpa urinario sono in aumento in tutte le regioni europee.

Pfas

Il 14% degli adolescenti europei analizzati ha livelli di diversi Pfas (Pfos + Pfhxs + Pfoa + Pfna) nel loro corpo che, quando combinati, superavano i livelli di sicurezza presunti stabiliti dalla normativa europea Autorità per la sicurezza alimentare. Ciò significa che la loro salute è potenzialmente danneggiata da queste sostanze chimiche.

Effetto cocktail

Più volte sottovalutato dall’Efsa, la ricerca dimostra certa preoccupazione nei confronti dell’effetto cocktail: nelle conclusioni dello studio, oltre alla necessità di intervenire per ridurre i livelli di esposizione alle singole sostanze, c’è anche un richiamo esplicito a non sottovalutare l’esposizione combinata a sostanze chimiche, note anche come miscele chimiche.

Andreas Kortenkamp, docente ​​della Brunel University di Londra, ha dimostrato utilizzando i dati sulla fertilità maschile che quando si considera solo una sostanza chimica (o un piccolo gruppo di sostanze chimiche), l’esposizione di una persona potrebbe rientrare nei livelli di sicurezza. Tuttavia, poiché al calcolo vengono aggiunte più sostanze chimiche, i rischi aumentano, i margini di sicurezza si esauriscono e i livelli di sicurezza vengono superati.