Castagne e marroni: cosa ci aspetta quest’anno (e a che prezzi)

CASTAGNE MARRONI

Tempo di castagne. E come ogni anno è il caso di fare i conti con il clima, particolarmente influente tanto sulla qualità di questo amatissimo alimento che sui suoi prezzi.

E la situazione italiana non sembra uguale ovunque. Se in Piemonte, a quanto si legge negli ultimi resoconti dei produttori, la resa appare positiva, in altre zone la siccità ha fatto segnare drastici cali e dunque prezzi che ora sono più alti. In Emilia-Romagna, per esempio, ci sono diverse zone in cui la raccolta è stata magra, nella zona del Monte Amiata, invece, è andata peggio con un calo del 50%. Un po’ meglio a Rieti dove le rese hanno risentito meno dell’andamento climatico anomalo.

Prezzi differenti

In generale, anche la qualità è stata a macchia di leopardo e i prezzi leggermente superiori a quelli del 2020.

Al mercato all’ingrosso di Cesena, la scorsa settimana, le castagne venivano quotate da 3 a 6,50 euro a seconda della qualità. Parliamo, va ribadito, di prezzi all’ingrosso che al dettaglio aumentano inevitabilmente anche di oltre due euro.

Un po’ peggio per i mercati all’ingrosso emiliano-romagnoli. Al Caab di Bologna, è stata registrata la quotazione record di 9 euro/kg per marroni di primissima qualità e la seconda categoria è stata venduta al dettaglio a 8 euro/kg. Cifre che al consumatore diventano certamente superiori ai 10 euro.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Di fronte a questi prezzi è fondamentale, innanzitutto distinguere le castagne italiane da quelle greche, cinesi o turche (le principali concorrenti). Un compito tutto sommato facile se si ricorre a retine confezionate dove il luogo di produzione deve essere indicato.

Castagne o marroni?

Un po’ più complicato, invece, riconoscere i pregiati (e cari) marroni dalle castagne vere e proprie.  per lo meno è bene sapersi destreggiare per evitare di pagare per marroni delle semplici castagne.

La differenza non sta solo nelle dimensioni, anzi a volte ci sono castagne selvatiche più grandi dei marroni. La distinzione nasce, invece, dal fatto che si tratta di due varietà differenti, riconoscibili per la forma e il colore.

I marroni sono di un bruno chiaro con strisce più scure, più chiaro delle castagne. Hanno forma ovale e più bombata e triangolare e la pellicola interna che entra poco o niente nelle pieghe del frutto. E ogni riccio racchiude un solo frutto.

Hanno una polpa più fine delle castagne e una percentuale di zuccheri mediamente superiore del 15-20%. E proprio questa è una delle ragioni del loro gusto peculiare che ha spiccate caratteristiche di dolcezza, superiore a quella delle castagne.

Sarebbe davvero lungo elencare tutte le castagne e i marroni italiani riconosciuti Igp o Dop. Ci limitiamo alla prima (e unica nel panorama ortofrutticolo) Dop riconosciuta e poi diventata Igp: la castagna di Montella.
Coltivata nell’Appennino avellinese è rotonda, non molto grande e la polpa è bianca, croccante e di gradevole sapore dolce.