Iqos, lo studio dell’Alma mater di Bologna: “Accrescono rischio di cancro e di danni ai polmoni”

IQOS

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Alma Mater di Bologna  su cavie ha rilevato“gravi danni ai polmoni e  fattori che aumentano il rischio di cancro” associati al consumo di Iqos, i popolari dispositivi di tabacco della Philip Morris riscaldato. La ricerca, pubblicata sul numero di dicembre 2021 di Nicotine & Tobacco Research, rivista medica mensile della Society for Research on Nicotine and Tobacco, edita dall’Università di Oxford, è stata condotta da Fabio Vivarelli e Donatella Canistro.

Lo studio

I ratti sono stati esposti in modalità corpo intero all’aerosol dell’Iqos per 4 settimane. “Abbiamo studiato i cambiamenti ultrastrutturali nella trachea e nel parenchima polmonare di ratti esposti a Iqos e  i marker pro-infiammatori dei tessuti”, spiegano i ricercatori, che hanno testato anche la presunta genotossicità del mainstream Iqos attraverso test di mutagenicità”.

I risultati

I ricercatori hanno identificato “composti irritanti e cancerogeni tra cui aldeidi e idrocarburi policiclici aromatici” nella comune Iqos come “segno di combustione incompleta e degradazione del tabacco, che portano a un grave rimodellamento delle vie aeree di ratti più piccoli e più grandi”. Secondo gli autori, lo studio ha dimostrato che Iqos “provoca enzimi polmonari che attivano agenti cancerogeni, aumenta la concentrazione di radicali reattivi nei tessuti; promuove rotture ossidative del Dna e danni al Dna a livello genico; e stimola la via della proteina chinasi attivata da mitogeni che è coinvolta nella progressione del cancro indotta dal fumo di tabacco convenzionale”. Tradotto in parole semplici dagli stessi ricercatori: “Nel complesso, i nostri risultati rivelano che Iqos provoca gravi danni ai polmoni e promuove fattori che aumentano il rischio di cancro”.

Le conclusioni

La ricerca avrà sicuramente un peso, dato che fino ad ora i sistemi a riscaldamento del tabacco, sono stati promossi come alternativa più sicura alle sigarette convenzionali, a causa della ridotta concentrazione di vari costituenti nocivi tipici del fumo di tabacco tradizionale, ma anche come preferibili alle normali sigarette elettroniche, che attivano un fenomeno di combustione del tabacco.  “I nostri risultati – scrivono gli autori di questo studio – confermano che Iqos contiene pirolisi e sottoprodotti della degradazione termogenica, gli stessi costituenti dannosi del fumo di sigaretta tradizionale e, per la prima volta, mostriamo che provoca gravi danni ai polmoni e promuove fattori che aumentano il rischio di cancro nel modello animale”.

La guerra di studi e posizioni tra E-Cig, tabacco riscaldato e sigarette

Risultati che si inseriranno sicuramente nella guerra commerciale tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato e sigarette elettroniche. Quest’ultime, del resto, secondo la Fondazione per la ricerca sul cancro Airc, possono essere utili “per controllare la dipendenza da nicotina dei fumatori, perché permette di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, esponendo a rischi più limitati”, ma “Non è ancora chiaro se sia efficace come strumento per smettere di fumare. Secondo l’Airc, inoltre: “I non fumatori dovrebbero evitare le sigarette elettroniche, poiché la nicotina favorisce ipertensione e diabete (e nei giovani può interferire con lo sviluppo neurologico); inoltre le sostanze aromatizzanti – presenti anche nei prodotti senza nicotina – sono sospettate di esporre a rischi per la salute”. Non la pensa così il sistema sanitario britannico che da anni conduce una campagna anti tabagismo che punta molto sulle e-cig come mezzo di riduzione del danno.

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