Questa settimana i Miti Alimentari si occupano di un protagonista delle vendite di queste stagioni, un alimento considerato da molti come superfood: i semi di lino. Tra realtà ed esagerazioni vediamo su quali certezze possiamo contare
Trovo sempre più spesso, nei supermercati, dei prodotti con aggiunti dei semi di lino, credo che siano un vero superfood per giunta adatto a tutti
FALSO I semi di lino sono considerati un po’ da tutti un reale superfood per i tanti benefici che potrebbero potenzialmente darci, ma hanno qualche limite per il loro utilizzo e soprattutto per potere godere dei suoi vantaggi. Nel caso dei semi di lino se ne abusiamo con integratore o come semplice superfood, qualche problema può sorgere perché contiene delle sostanze simili ai nostri estrogeni che potrebbero alterare i nostri equilibri ormonali che risentono anche di piccole variazioni dei loro livelli. Queste interferenze, anche se minime ma continue nel tempo, possono scompaginare il profilo ormonale e, ad esempio, dare problemi agli uomini modificando i livelli di testosterone oppure interferendo nelle terapie ormonali utilizzate per il controllo delle nascite. I fitoestrogeni, ovvero questi “ormoni vegetali” che troviamo anche nella soia, sono meno efficienti dei nostri estrogeni. Un loro consumo equilibrato può essere utile per combattere dei tumori ad esempio al seno, ma un loro abuso comporta un rischio da non sottovalutare specie nelle persone ancora immature ormonalmente, come i più piccoli o gli adolescenti, oppure in chi ha livelli naturalmente bassi di estrogeni naturali.
Preferisco usare i semi di lino, anzichè mangiare ad esempio del pesce, per avere i grassi omega 3 che sono ottimi per la mia salute
FALSO I semi di lino rappresentano realmente una fonte di omega 3 molto interessante, ma contengono solo l’acido noto come ALA (Acido α-linoleico), che per noi è essenziale, lasciando al nostro metabolismo il compito di produrre altri due acidi omega 3 come l’EPA e il DHA. Quest’ultimi sono i veri antiinfiammatori naturali, ma purtroppo li produciamo a partire dall’ALA con una resa veramente bassa. Questo significa mangiare tanto ALA per avere dei benefici misurabili; ci bastano circa otto grammi di semi di lino e solo tre grammi di olio di lino. In alternativa occorre mangiare circa 200 g di sardine o una trentina di grammi di noci. Tutto ciò per avere le dosi giornaliere di questi acidi grassi utili alla nostra salute. Purtroppo per noi, i semi di lino, pur ricchi fino al 60% in peso di omega 3, non siamo capaci di digerirli. Tutta una serie di prodotti da forno come pani speciali, crackers, etc. che sono spesso nel carrello dei superfood, sono ricchi di semi come lino, ma la loro utilità salutistica è relativa. I semi per i vegetali rappresentano la loro “capsula del tempo” che contiene il loro genoma e semi di migliaia di anni sono ancora capaci di germogliare. I semi sono implicitamente resistenti e poco digeribili. Il passaggio nell’intestino dei semi di lino interi non porta alcun vantaggio perché abbiamo denti poco adatti a “macinare” i semi per giunta così piccoli e così i semi interi non ci fanno accedere al loro “tesoro” di omega 3 che contengono.
Mangio semi di lino perché contengono molte fibre che mi aiutano a far funzionare il mio intestino troppo pigro
VERO L’attuale stile di vita ci ha impigrito sia perché usiamo poco i piedi sia perché il nostro intestino ha pensato bene di rallentare i suoi tempi di funzionamento. Tutto ciò produce un cattivo assorbimento intestinale, ma anche l’accumulo di composti nocivi nell’intestino etc. e questi effetti sono quantomeno da evitare. L’attività fisica aiuta il risveglio dell’intestino molto più che mangiando da seduti più fibre e addirittura degli studi dimostrano che troppe fibre paradossalmente rendono più stitici rispetto a chi adotta una dieta equilibrata. I semi di lino contengono molte fibre sia solubili che insolubili, che possono stimolare il nostro intestino a lavorare meglio ma un abuso di fibre non sempre è positivo e talvolta si è osservato addirittura un peggioramento della stipsi intestinale. I semi di lino oltre alle fibre, ai grassi omega 3 contengono anche molto acido fitico che è considerato un “antinutriente” perché interferisce con l’assorbimento di calcio, ferro e zinco provocando una loro carenza in diete povere di questi minerali che costringerebbe all’uso di un ulteriore integratore multiminerale.
I semi di lino hanno molte proprietà salutistiche per cui cerco di consumarne spesso e in vario modo
VERO/FALSO Alcuni studi hanno dimostrato che è l’olio di semi di lino a ridurre il colesterolo e la pressione arteriosa. L’olio di semi di lino è anche leggermente lassativo e un antiinfiammatorio naturale anche se meno efficiente dell’olio extravergine d’oliva. In effetti sembra essere più funzionale dei semi, ma con qualche limitazione: questo olio non può essere usato per friggere, perché se riscaldato può originare dei sottoprodotti che è meglio evitare, né per cucinare. Va consumato a freddo per condire insalate o un piatto di pasta appena fatto e questo comportamento è dovuto proprio alla sua ricchezza di acidi grassi insaturi così utili per noi. Questi tipi di grassi sono preziosi per la salute ma sono anche facilmente ossidabili e rendono rapidamente rancido e poco apprezzabile l’olio di lino. L’olio di semi di lino è l’Adone degli oli di semi perché “così bello da essere conteso da Afrodite e Persefone” ma anche così fragile da essere ucciso da uno stupido cinghiale.
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