“Un ministero che si dice della Transizione ecologica, in realtà dimostra ancora una volta di avere la testa rivolta al passato: il ministro Cingolani ci dica quali interessi vuole sostenere“. Famiamo Crucianelli, medico di professione, una lunga militanza per passione, oggi è presidente del Biodistretto della via Amerina e delle Forre nella Tuscia nel cui territorio la coltivazione della nocciola – primo polo di produzione nazionale, tra i principali fornitori della Nutella Ferrero – ha assunto ormai da anni i caratteri della monocoltura – sono circa 25mila gli ettari coinvolti – con un impatto ambientale notevole (qui l’inchiesta del Salvagente del novembre 2019) a causa degli ingenti trattamenti fitosanitari. Tanto che i comuni che insistono nel territorio, Nepi in testa ma anche Gallese, Corchiano, Castello e Calcata, hanno da tempo emanato ordinanze per vietare l’uso del glifosato e in alcuni casi anche dei neonicotinoidi, i pesticidi killer delle api.
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“Così Cingolani sostiene la chimica in agricoltura”
Nepi, con il sindaco Franco Vita, ha “osato” di più. “Con la sua ordinanza – spiega Crucinanelli al Salvagente – ha istituito anche delle zone di rispetto stabilendo che nei primi cento metri dai corsi d’acqua non si può coltivare mentre nei secondi cento metri è consentita l’agricoltura biologica. Una scelta di buon senso se pensiamo che la legge nazionale stabilisce 200 metri di zona di rispetto”. Ma ai produttori di nocciole di Assofrutti – “che in zona è come parlare di Ferrero” precisa Crucinelli – nemmeno questa apertura è bastata: sono ricorsi al Tar del Lazio contro l’ordinanza di Nepi. E hanno perso.
Nel frattempo però a destare scalpore è la posizione assunta dall’Avvocatura dello Stato del ministero della Transizione ecologica. Attacca Crucinelli: “La posizione espressa al Tar è una fotocopia delle posizione dei produttori di Assofrutti. Se l’avvocato, come è presumibile, ha parlato per il ministero, allora il ministro Cingolani non solo è un bradipo della Transizione ecologica, ma anche un vero sostenitore della chimica di sintesi in agricoltura, cioè di una delle cause fondamentali della frattura degli ecosistemi”.
“Ferrero non faccia Ponzio Pilato”
Dopo la vittoria al Tar cosa servirebbe per ridurre l’impatto ambientale dei noccioleti? “Innanzitutto – aggiunge Crucianelli – auspichiamo che le ordinanze, strumenti di emergenza, vengano trasformati in regolamenti comunali per vietare definitivamente nei nostri territori queste sostanze. Segnali positivi ci sono. Il Comune di Civita Castellana ad esempio ha approvato una mozione per introdurre il divieto di impiego del glifosato nel regolamento comunale”. Non solo. “Serve chiarezza – conclude il nostro interlocutore – e per prima la faccia la Ferrero: non può fare come Ponzio Pilato in questa vicenda – che riguarda un territorio tra i principali fornitori delle nocciole – deve prendere una posizione e non essere a favore del ‘green‘ e della ‘transizione ecologica’ solo a parole“.
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