La Procura sequestra le U-Mask (e per Striscia proteggono meno di una chirurgica)

U-MASK

La Procura di Milano ha disposto il sequestro in dieci farmacie milanesi e nella sede della società di 15 mascherine U-Mask complete di filtro e di 5 filtri per effettuare le analisi sulla loro effettiva capacità di filtraggio e se conforme a quanto dichiarato dall’azienda. L’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco è stata affidata alla Polizia locale e alla polizia giudiziaria del dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro. Nell’indagine nata da un esposto di una ditta concorrente, è indagata per frode nell’esercizio del commercio l’amministratore della filiale italiana della società.

Delle U-Mask si occuperà questa sera la puntata di Striscia la Notizia: in laboratorio i dispositivi che promettono fino a 200 ore di utilizzo grazie al particolare tessuto di cui sono fatte, hanno dimostrato di essere meno efficaci delle mascherine chirurgiche. Ce ne eravamo occupati anche noi qualche me se fa mettendo in evidenza che le U-Mask non potevano in alcun modo paragonarsi alle Ffp3.

Un paragone che dopo il nostro articolo, l’azienda si era affrettata a togliere dal sito, come abbiamo dimostrato in questo articolo. Adesso l’accusa di Striscia la Notizia ben più grave perché dimostra che queste mascherine garantirebbero ai consumatori un falso senso di protezione.

La risposta dell’azienda

L’azienda che ha già fatto sapere al tg satirico di Canale 5 che “considerata la particolare struttura e conformazione, non si potrebbe testare con i metodi tradizionali, così è stata esaminata con un loro metodo, innovativo e personale. Peccato che il metodo andrebbe validato”, sta in queste ore informando i propri clienti inviando loro una mail contenente alcune precisazioni. Eccole: “Con la consueta trasparenza che ci contraddistingue, vorremmo immediatamente chiarire la nostra posizione e rassicurarti, anticipando che l’azienda già si è mossa per tutelare la propria posizione, nelle sedi competenti, dato che le affermazioni nel servizio non sono in alcun modo pertinenti e radicalmente prive di fondamento.

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Il metodo utilizzato per stabilire il coefficiente di protezione delle mascherine rispetta pienamente le norme e le leggi in materia. La misurazione di questi parametri è stata effettuata da un laboratorio altamente qualificato nelle modalità previste dalla normativa vigente.

Tutta la documentazione tecnica relativa ai nostri dispositivi è stata inviata, come prescritto dalla legge, alle Autorità competenti (Ministero della Salute) che, preso atto della correttezza della documentazione accompagnatoria e delle prove tecniche effettuate, ne ha disposto l’approvazione e la registrazione come dispositivi medici di classe I”.