Telemarketing selvaggio, ok dalla Camera al nuovo regolamento, ora manca solo il via libera del governo

Ci sono voluti tre anni, ma sembra che il regolamento contro il telemarketing selvaggio sia finalmente in dirittura d’arrivo. L’estensione del registro delle opposizioni anche ai telefoni mobili e ai fissi fuori dalle pagine bianche potrebbe essere effettiva a breve, dopo che la commissione Attività produttive e telecomunicazioni della Camera ha approvato il testo del regolamento. Era dal 3 febbraio del 2018, quando era stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la possibilità di allargamento del tipo di utenza interessata dal registro delle opposizioni, che mancava la parte di applicazione tecnica delle indicazioni generali. Un iter accidentato che aveva avuto l’ultimo rinvio nel dicembre 2020.

L’ultima curva

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“Ora siamo all’ultima curva, l’abbiamo superata e vediamo il traguardo, quindi non fermiamoci, perché il regolamento contro il telemarkenting selvaggio diventi norma a difesa dei consumatori” usa la metafora ciclistica Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive e telecomunicazioni della Camera dei Deputati, per spiegare l’importanza del sì al nuovo regolamento sul telemarketing che la Commissione ha dato mercoledì. “Da tempo le famiglie chiedono di essere tutelate da azioni aggressive al limite dello stalking di compagnie e aziende private – spiega Nardi –. Il Parlamento, dopo una battaglia portata avanti anche da tante associazioni di consumatori, ha emanato una legge che però è rimasta sulla carta perché mancava il regolamento attuativo. Una serie di norme applicative dei principi contenuti nella legge indispensabile per tradurre in azioni concrete le intenzioni del legislatore. Ora questa impasse è stata sbloccata: dopo il sì dei senatori, ora c’è stato anche il nostro via libera. Questo concretamente significa che il testo ora è sul tavolo del ministero e del governo e quindi può essere approvato e entrare in vigore”.

Multe anche ai committenti

“Chi farà telemarketing selvaggio pagherà multe salate – conclude Nardi – e la responsabilità non sarà soltanto del call-center che fa le telefonate ma anche del committente che sta usando quel call-center. Una misura questa che obbligherà tutte le aziende ad assumere comportamenti rispettosi delle persone e del loro diritto alla privacy”.

La richiesta del Garante della Privacy

E proprio il Garante privacy ha espresso parere favorevole al Ministero dello sviluppo economico su una versione aggiornata dello schema di regolamento del Registro pubblico delle opposizioni. “L’Autorità tuttavia ha chiesto di precisare che le nuove regole valgono solo per il telemarketing effettuato con chiamate tramite operatore – scrive il Garante – Le comunicazioni di marketing automatizzate, infatti, non possono in nessun caso effettuarsi senza il consenso esplicito dell’interessato. Con il regolamento si dà attuazione alla riforma che prevede la possibilità per gli abbonati di iscrivere nel Registro tutte le numerazioni telefoniche nazionali fisse e mobili, che siano o meno riportate negli elenchi.

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