Oli per neonati, nel test due contaminati da olio minerale

OLI PER NEONATI

Un risultato decisamente positivo: la maggior parte degli oli per neonati testati nei laboratori tedeschi di OkoTest sono risultati “raccomandabili”, ossia promossi dalle analisi. Tuttavia a fare notizia da giorni è l’eccezione in questo test: i due baby oil bocciati perché trovati in contaminati da olio minerale. Una stroncatura che fa rumore, anche perché i due prodotti che i tedeschi indicano come “da evitare” sono gli oli per neonati Penaten baby ultra sensitivNivea baby oil, insomma due prodotti tra i più venduti al mondo.

Non è la prima volta che il giornale tedesco trova queste sostanze in cosmetici, era già successo per alcuni latti detergenti, ma la presenza in prodotti per bambini fa paura. Sotto accusa uno degli ingredienti, l’olio di paraffina (lo si riconosce tra gli ingredienti come “Paraffinum Liquidum”). Tali oli sintetici – spiegano i colleghi tedeschi – non si fondono bene con l’equilibrio della pelle come gli oli naturali. Inoltre, gli oli di paraffina a base di olio minerale possono anche essere contaminati da componenti di olio minerale discutibili. Easattamente come è accaduto a Nivea e Penaten che hanno mostrato in laboratorio la presenza di idrocarburi aromatici da olio minerale (Moah).

Il rischio dei Moah è che contengano sostanze cancerogene. Secondo il Federal Institute for Risk Assessment tedesco (BfR), non ci si devono aspettare conseguenze sulla salute dai componenti degli oli minerali nei cosmetici. “Tuttavia, siamo dell’opinione che i bambini dovrebbero avere il minor contatto possibile con sostanze potenzialmente pericolose, in questo caso di Moah”, dicono da OkoTest. E tanto è bastato per scatenare in Germania reazioni da parte di molti genitori.

Consigli per l’uso degli oli per neonati

La pelle del bambino può essere pulita delicatamente con oli per neonati, prodotti adatti anche per un massaggio del piccolo e anche come additivo per il bagno (ovviamente in dosi non esagerate). Oko-Test consiglia soprattutto oli per bambini senza profumo. Poiché la pelle del bambino non è ancora ben protetta come quella degli adulti, reagisce in modo più sensibile alle influenze esterne, soprattutto nell’area sensibile del pannolino. Quindi è più sicuro evitare profumi e oli essenziali.

I prodotti più economici nel test contengono principalmente olio di girasole, soia o paraffina come ingrediente principale. Altri oli per neonati dichiarano l’olio di mandorle, sesamo o nocciolo di albicocca come ingrediente principale. E in questo caso la scelta ricade indubitabilmente sul prezzo che si fa più impegnativo.

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Qualunque sia il prodotto scelto, però, è bene saperlo utilizzare. Il dottor Christoph Liebich, specialista in malattie della pelle e veneree a Monaco ha stilato per Oko-Test i consigli per i genitori.

Intanto quelli sull’uso al cambio di pannolino: un filo d’olio su un panno morbido deterge delicatamente il sedere del bambino. “Strofina e irrita meno di un asciugamano con acqua o anche del sapone.”

Per la cura della pelle regolare, tuttavia, il medico dichiara preferibile la crema per bambini. “Se il bambino ha caldo o ha la pelle arrossata, gli olii per neonati assorbiti lentamente si accumulano sulla pelle come una pellicola di grasso. Questo può essere scomodo per il bambino”.

Come additivo per il bagno: poche gocce di olio nell’acqua, e il bagno è pronto. Christoph Liebich consiglia oli che galleggiano sulla superficie dell’acqua, cioè quelli senza emulsionanti. E spiega ai genitori di fare estrema attenzione quando si solleva il bambino dal bagnetto: l’olio rende la pelle del bambino scivolosa. Non serve strofinare energicamente, basta tamponarlo delicatamente e lasciarlo asciugare, se fa freddo può aiutare un phon. “Quindi l’olio rimanente può essere facilmente assorbito attraverso la pelle umida”, dice il dermatologo.

Per il massaggio, invece, il consiglio è tamponare l’olio per neonati in eccesso con un asciugamano. È bene usare l’olio con parsimonia e tenere d’occhio la pelle del bambino. Se ci sono allergie alimentari, ad esempio alle mandorle, anche l’olio dovrebbe essere regolato di conseguenza.