Francia, aiuti economici agli agricoltori che non usano più il glifosato

GLIFOSATO CANCRO

A partire da gennaio 2021 e fino al 2022, la Francia concederà un credito di imposta di 2.500 euro agli agricoltori che accettano di interrompere l’uso del glifosato. Lo ha chiarito il ministro dell’Agricoltura Julien Denormandie dopo che nelle settimane scorse il presidente Macron aveva ribadito l’intenzione di mettere al bando l’erbicida, considerato “probabile cancerogeno” dalla Iarc dell’Oms, nonostante Parigi ha disatteso la messa al bando annuncinata nel 2017.

Nello specifico, l’aiuto economico spetterà ai settori agricoli più “colpiti” dall’addio al glifosato ovvero le coltivazioni di vite, frutta e grano. “La sfida – ha spiegato in una nota il ministro – è mettere in atto meccanismi per compensare i costi degli agricoltori dovuti al ritiro del glifosato, perché oggi un agricoltore che investe per eliminare gradualmente il glifosato non beneficia della creazione immediata di valore”. Lo stop all’uso del glifosato in un’azienda cerealicola, stima il ministero dell’Agricoltura francese, crea una perdita del profitto operativo lordo fino al 16%, il che equivale a un costo aggiuntivo fino a 80 euro per ettaro, o fino a 7.000 euro per un’azienda agricola media di 87 ettari.

Intanto, l’Anses, l’Agenzia francese per la salute e l’ambiente, ad ottobre aveva annunciato restrizioni al glifosato in agricoltura, ma si è fermata a causa della mancanza di alternative non chimiche in alcune aree.