Una multa di 290mila euro per aver comunicato ai consumatori le offerte con scarsa trasparenza, inducendoli a credere che alcuni servizi fossero a pagamento. Tocca a WindTre, a cui l’Agcom ha comunicato l’ingiunzione di pagamento entro 30 giorni.
Secondo quanto riporta l’Autorità garante per le comunicazioni in una nota: “Nell’arco temporale da gennaio 2019 a marzo 2020 sono pervenute all’Autorità diverse segnalazioni di utenti che lamentavano la mancata trasparenza da parte della società Wind Tre nella comunicazione all’utente delle informazioni tecniche ed economiche relative all’offerta selezionata. In particolare, la carenza di trasparenza dell’informazioni ha riguardato la presentazione all’utente di alcuni servizi aggiuntivi o prodotti (l’opzione 4GLTE o il modem per la fibra), descritti come gratuiti ma in realtà a pagamento allo scadere dell’offerta; l’attivazione del servizio di comunicazione elettronica senza il costo del contributo di attivazione, mentre di fatto il medesimo è stato fatturato dopo l’attivazione del servizio; il costo dello scatto alla risposta per il servizio di telefonia fisso non menzionato nel corso della descrizione dell’offerta; la mancata indicazione del vincolo contrattuale dei ventiquattro mesi”.
In sintesi, dunque, secondo l’autorità , “la Società avrebbe omesso o prospettato in maniera fuorviante agli utenti alcune informazioni sul contratto di particolare interesse per il cliente ai fini dell’acquisizione del suo consenso”.
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