Scuole, locali, cibo da asporto, sport amatoriali. Nell’ultimo Dpcm annunciato domenica 18 settembre, il premier Conte non ha fatto menzione di nuove misure riguardo i trasporti pubblici. Eppure, chiunque prenda un bus o la metro nelle ore di punta, sa come gli spazi angusti di un vagone sono zeppi in maniera quasi inverosimile, e che il pur generoso limite di capienza dell’80% è del tutto ignorato alla prova dei fatti. La colpa non è certo di studenti e lavoratori che devono giungere a destinazione in tempo, eppure su questo il governo non ritiene urgente trovare soluzioni nuove.
Fit Cisl: “Utilizzare bus turistici”
Eppure, cosa da fare per decongestionare i mezzi pubblici ce ne sarebbero, come spiega al Salvagente Salvatore Pellecchia, segretario generale della Federazione italiana trasporti Cisl: “Noi già a marzo avevamo fatto le nostre proposte, quando abbiamo sottoscritto col ministero dei trasporti e le parti datoriali un protocollo sulla sicurezza dal quale sono scaturite le linee guida del ministero”. La Fit Cisl aveva chiesto “ingressi differiti a scuola e a lavoro a partire dagli enti pubblici, per tutte quelle situazioni in cui non era possibile avvalersi dello smart working. Poi – continua Pellecchia – dato che c’è un problema di quantità di bus nelle città , la nostra proposta è di utilizzare i bus turistici per i tratti extraurbani. In tutte le città abbiamo delle agenzie per la mobilità , abbiamo dei mobility manager che sono in grado di tracciare le percorrenze. E a quel punto, considerando che notoriamente i turisti non ci sono in questo periodo, si potrebbero adibire quei bus al trasporto extraurbano, in maniera tale che non facciano le fermate e poi rinforzare con quelli che vengono liberati, e che hanno le caratteristiche, i tratti cittadini”.
Filt Cgil: “Serve anche aumentare i controlli alle fermate più affollate”
Soluzioni simili sono quelle proposte da Maria Teresa De Benedettis, segretario generale Filt Cgil: “Le nostre proposte sin da prima dell’apertura delle attività scolastiche riguardano il tema dello scaglionamento degli orari, l’implemento delle corse utilizzando i bus turistici, quelli a noleggio con conducente, e istituire sanzioni e incrementare controlli sulle banchine e nelle fermate di maggior affluenza, tramite dipendenti dell’azienda di trasporto, che non siano il conducente, per evitare che salgano sul mezzo più persone del dovuto”.
Il nodo del reperimento fondi
L’utilizzo di bus turistici privati pone però la questione del reperimento fondi. “Siamo di fronte a un evento straordinario – dice Pellecchia di Fit Cisl – Se c’è da pagare la differenza fra quello che è previsto già per gli ammortizzatori sociali e quello che manca, lo si fa”. De Benedettis (Filt Cgil) fa riferimento alla misura appena provata dal governo: “La manovra 2021 prevede 350 milioni di fondi aggiuntivi per i trasporti da utilizzare nei primi mesi del prossimo anno. In aggiunta ai circa 900 milioni già stanziati, sono fondi che vanno ripartiti alle regioni. ll ministero ha dato l’ok rispetto alle caratteristiche per la circolabilità . Ora tocca alle regioni o ai comuni, per il trasporto urbano, nell’ambito della programmazione, contattare la ditta privata per organizzare le corse, utilizzando le risorse stanziate”.
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