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Zona rossa o arancione? Ecco i 21 indicatori decisi dal Cts...

L'ultimo Dpcm firmato nella notte tra il 2 e il 3 novembre stabilisce una serie di indicatori, 21 per la precisione, che faranno scattare un meccanismo semi-automatico di lockdown graduale nelle diverse regioni. Oltre alla zona rossa, quella a cui corrisponde lo scenario 4,  ci sarà una zona arancione (scenario 3), una zona gialla (scenario 2) e una verde (scenario 1). Ma quali sono gli indicatori che determineranno una chiusura più o meno dura? vediamoli insieme.

Il gioco dell’oca tra Regioni e ministeri che lascia bus e...

Uno scaribarile in cui ogni soggetto ha una parte di responsabilità, e che sta già costando tanto agli italiani. Le cause del sovraffollamento dei trasporti pubblici locali nelle ore di punta che preoccupano molto gli esperti del comitato tecnico scientifico del governo, non sono addossabili a un unico capro espiatorio. Il rischio focolaio Covid in bus, tram e metro cambia direzione e si prepara a divantare a partire da agosto nel braccio di ferro tra ministeri di Istruzione e Trasporti, da una parte, e enti locali e aziende di trasporto pubblico dall'altra. Tutti i soggetti in campo finiscono con il sottovalutare l'importanza di un'organizzazione degli spostamenti coordinata, a poche settimane dall'onda di contagi che a pochi giorni da novembre sembra ormai fuori controllo.
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Covid e trasporti affollati, Cgil e Cisl: “Utilizzare subito i bus...

Scuole, locali, cibo da asporto, sport amatoriali. Nell'ultimo Dpcm annunciato domenica 18 settembre, il premier Conte non ha fatto menzione di nuove misure riguardo i trasporti pubblici. Eppure, chiunque prenda un bus o la metro nelle ore di punta, sa come gli spazi angusti di un vagone sono zeppi in maniera quasi inverosimile, e che il pur generoso limite di capienza dell'80% è del tutto ignorato alla prova dei fatti. La colpa non è certo di studenti e lavoratori che devono giungere a destinazione in tempo, eppure su questo il governo non ritiene urgente trovare soluzioni nuove.
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Quarantena, tamponi e sport: ecco le novità del nuovo Dpcm

Che le regole stabilite per chi si trovava in isolamento a casa per Covid fossero eccessivamente stringenti era balenato già nella testa di molti italiani, soprattutto in quella di chi si è trovato impastoiato nell'iter poco svizzero di tamponi dopo ore e ore di coda, comunicazioni mai ricevute dalle Asl, e generale sentimento di abbandono. Adesso il comitato tecnico sanitario su cui si appoggia il governo per prendere le decisioni sulle misure di contenimento del Covid-19, sembra volersi allineare agli altri paesi europei.
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Covid, governo: obbligo di mascherina all’aperto, no chiusura locali

Il nuovo Dpcm estende in tutta Italia l'obbligo di indossare una protezione facciale in pubblico, limita i partecipanti alle feste private e agli eventi nei palasport. Niente coprifuoco di ristoranti e bar o restrizione su orari ma chiusure selettive se serve
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Anche EasyJet riparte senza distanziamento tra passeggeri. Ma il Dcpm dice...

A distanza di alcune settimane, EasyJet segue RyanAir e annuncia il ritorno in Italia. A partire dal 15 giugno, infatti, si volerà inizialmente da 8 aeroporti con voli nazionali. Senz'altro una buona notizia, se non fosse che, come già raccontato dal Salvagente per la compagnia irlandese, anche EasyJet tra le disposizioni di sicurezza anti-Covid non fa alcuna menzione della distanza minima tra passeggeri. Un problema, visto che a parte Alitalia, le compagnie low cost che ricominciano ad operare sul nostro territorio nazionale sembrano non tenere conto delle disposizioni chiare date dal governo a riguardo.