Sulla carta sono degli ottimi alleati per contrastare l’invecchiamento cutaneo, nei fatti la maggior parte degli integratori a base di collagene contengono livelli misurabili di metalli pesanti. E’ la fotografia scattata dall’ultimo report di Organic Consumers Association (OCA) e Clean Label Project (CLP) che hanno portato in laboratorio alcuni prodotti scelti tra i “bestseller” di Amazon. (continua dopo la tabella)
Come si evince dalla tabella, il 64% del campione è risultato positivo per livelli misurabili di arsenico; il 37% è risultato positivo per livelli misurabili di piombo; 34% è risultato positivo per tracce di mercurio; il 17% è risultato positivo per livelli misurabili di cadmio
“I consumatori acquistano prodotti in collagene in gran parte per i benefici sulla salute percepiti, senza rendersi conto che molti di questi prodotti sono fonti di metalli pesanti”, ha affermato Katherine Paul, direttore associato di OCA, sottolineando che le informazioni presenti in etichetta “Puro”, “Naturale” non fanno altro che ingannare i consumatori.
Secondo uno studio del 2014, i metalli pesanti, anche a bassi livelli, sono noti per causare danni agli organi, e alcuni sono classificati dalla US Environmental Protection Agency (EPA) e dall’Agenzia internazionale per la ricerca su Cancro come cancerogeni noti o probabili. Gli animali negli allevamenti industriali – da cui si ricava il collageni che ritroviamo negli integratori – sono esposti a metalli pesanti tramite mangimi OGM coltivati con pesticidi e fertilizzanti contenenti metalli pesanti e attraverso l’acqua contaminata dal letame.
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