Coronavirus: dalla vitamina C alla papaya il gioco sporco di chi promette integratori “miracolosI”

In tempi di pandemia la sfrenata attività di pubblicità ingannevole di alcune aziende non si ferma. In un momento in cui la nostra salute è minata da un agente microbiologico esterno, qual è il virus, si punta molto sul rafforzamento del sistema immunitario, la nostra difesa principale in queste situazioni. Purtroppo per quanto riguarda il SARS-CoV-2, siamo di fronte a un virus che sta facendo grossi danni, perché purtroppo è nuovo e il nostro sistema immunitario non lo conosce e rendere più forti le nostre difese non servirà a debellarlo. Certo è che un individuo più forte dal punto di vita immunitario, riesce a tollerare meglio gli eventi avversi dovuti al COVID-19, ma comunque non può distruggerlo.

La Vitamina C è propinata in questi giorni come un rimedio miracoloso per contrastare il virus, ma non è così alla luce di quanto detto. Sicuramente dobbiamo stare attenti affinché non sia carente nell’organismo e, laddove non riusciamo ad assumerla con gli alimenti, va bene prenderla sotto forma di integratore. La Vitamina C è una molecola termolabile, pertanto bisogna stare attenti a non perdersela a seguito di un trattamento termico – bastano 60°C per degradarla. Risulta importante quindi assumerla da alimenti crudi. I kiwi, le arance e le fragole ne sono molto ricchi.

Altre aziende del settore nutraceutico, che stanno facendo un gioco sporco in questa spiacevole situazione, sono quelle che propongono miscele di papaya fermentata e echinacea. Sicuramente è validata la loro azione fortificante sul sistema immunitario, ma finisce qui. Non possono essere pubblicizzate come terapie per l’infezione da SARS-CoV-2. Bisogna stare attenti, nonostante la pressione psicologica di questi giorni, a difenderci da chi non ferma, neanche in questi momenti, la sua corsa al business.