Nuova revisione sul glifosato: “È cancerogeno, come hanno fatto Efsa ed Epa ad assolverlo?”

La rivista scientifica Environmental Health ha pubblicato un riesame di tredici analisi sulla possibile cancerogenicità del glifosato, condotta dal tossicologo Christopher Portier, ex direttore del National Toxicology Program e oggi docente presso l’università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati indicano che l’erbicida può provocare differenti tipi di insorgenze tumorali negli animali esposti, come ha scritto oggi il quotidiano francese Le Monde.

La conferma arriva cinque anni dopo la decisione della Iarc di inserire l’erbicida nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” per l’uomo.

“La conclusione – scrive il quotidiano francese – è importante soprattutto perché questi stessi test, che in gran parte son stati condotti dalle industrie produttrici, sono stati utilizzati dalle autorità di controllo, europee e americane, per fornire i loro pareri. E queste hanno concluso, in maniera opposta, che il glifosato non sarebbe potenzialmente cancerogeno”. La revisione di Portier ha individuato 37 casi di aumento dell’incidenza di tumori. In particolare cancri dei tessuti molli, della ghiandola surrenale, dei reni, del fegato e linfomi. “Se le autorità di controllo – ha commentato Portier riferendosi tanto a quelle europee che a quella statunitense che aveva assolto il glifosato poche settimane fa – hanno proceduto ad un’analisi completa di tutte le prove disponibili provenienti dai tredici studi sulla cancerogenicità animale, come fatto in questo caso, è difficile comprendere come siano potute giungere a conclusioni diverse da quella che indica come il glifosato sia in grado di provocare tumori negli animali da laboratorio”

 

Vale la pena di sottolineare che i test effettuati dalle autorità non possono essere consultati dalla comunità scientifica. Il loro esame è infatti riservato ad esperti di organismi pubblici. Portier è entrato in possesso di questi dati solo nel 2017 quando i deputati hanno ottenuto dal direttore generale dell’Efsa Bernhard Url una copia dei dati di questi studi, ma hanno concordato di non renderli pubblici. Solo dopo la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del marzo 2019 che consente a chiunque di richiedere i dati dell’Autorità che Portier è stato in grado di presentare la sua analisi per la pubblicazione in letteratura accademica.

 

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