Alluminio nei cosmetici, la Germania prepara un nuovo giro di vite

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Anche in Germania si prepara un giro di vite sull’alluminio, che come racconta il Salvagente nel numero di gennaio riguardo l’uso alimentare, comporta dei rischi per la salute in alcuni casi. Nel caso della Germania, l’ambito di azione riguarda la cosmesi: l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR), con una nota, ha fatto sapere che, se necessario, intraprenderà una rivalutazione scientifica dei cosmetici contenenti alluminio. Il Bfr si basa su alcuni dati pubblicati negli ultimi mesi: il comitato scientifico della sicurezza dei consumatori (SCCS) della Commissione europea ha pubblicato una valutazione sanitaria preliminare sull’assunzione di alluminio attraverso prodotti cosmetici il 9 dicembre 2019. “Nel parere – riporta la nota – nuovi dati provenienti da studi su persone test per l’assunzione (esposizione) attraverso la pelle sono presentati. Servono da base per valutare la quantità di assorbimento dei consumatori di alluminio attraverso gli antitraspiranti. Il Comitato conclude che i prodotti cosmetici contenenti alluminio non presentano rischi per la salute e che il loro contributo all’apporto totale di alluminio è basso. Tuttavia, l’alluminio entra nel corpo umano da fonti diverse”. Compresi alimenti, cosmetici (ad esempio antitraspiranti e dentifrici contenenti alluminio), materiali a contatto con alimenti (ad es. Vassoi di alluminio non rivestiti e teglie da forno) e prodotti farmaceutici.

Il parere dell’istituto tedesco per la valutazione dei rischi

In un parere pubblicato a novembre 2019, l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha valutato il rischio per la salute che l’alluminio presenta da tutte le fonti. Ha riscontrato che l’assunzione tollerabile settimanale può essere superata. Inoltre, le stime hanno mostrato che l’alluminio assorbito attraverso la pelle può dare un contributo significativo all’esposizione complessiva. Allo stesso tempo, BfR ha sottolineato che i dati importanti per una valutazione del rischio sono attualmente carenti o aperti all’interpretazione. Ciò riguarda, ad esempio, la questione della quantità di alluminio effettivamente assorbita attraverso la pelle.  La nota conclude: “Il BfR esaminerà i nuovi dati del parere SCCS sull’assunzione di alluminio attraverso la pelle e, se necessario, intraprenderà una rivalutazione scientifica dei cosmetici contenenti alluminio. Le raccomandazioni del BfR in merito all’assunzione di alluminio restano valide fino alla rivalutazione futura”.

L’inchiesta del Salvagente

E i problemi non finiscono se entriamo nel campo alimentare: il pericolo deriva dall’uso in cucina delle pellicole d’alluminio che in alcuni casi viene trasmesso al cibo.  Come dimostrano i risultati pubblicati il nuovo numero del Salvagente in edicola (clicca qui per la versione digitale) insieme a un ampio dossier sulla questione, le case produttrici non solo non ne erano a conoscenza ma ancora oggi continuano a proporre queste pellicole come eccellenti per la cottura al cartoccio.