Occorreranno circa 367mila euro per gli interventi di lavaggio, carteggio di alcune aree e tinteggiatura delle pareti interne degli edifici scolastici di Sabaudia che all’inizio di ottobre sono state chiuse perché all’interno è stata rinvenuta la presenza di clorpirifos metile in concentrazioni vicine allo zero. Si tratta di un insetticida organofosforico tra i più usati in agricoltura e per usi non agricoli (disinfestazioni, giardinaggio) e molto probabilmente la sua presenza all’interno delle scuole è da attribuirsi ad un intervento di disinfestazione.
“L’aria era irrespirabile”
Ma facciamo un passo indietro. Alla fine di settembre le analisi condotte dall’Arpa Lazio all’interno degli 11 plessi degli istituti I.O. “Giulio Cesare” e I.C. “Cencelli” avevano rilevato la presenza di clorpirifos metile molto probabilmente come conseguenza di un’operazione di disinfestazione. Se è vero che la concentrazione era molto bassa, tra l’altro andava diminuendo giorno dopo giorno, è anche vero che di questo insetticida non avrebbero dovuto esserci traccia all’interno di un ambiente chiuso. E la prova è che non esiste un limite massimo di concentrazione. I plessi furono dunque chiusi e le lezioni spostate in altri luoghi. I tecnici avevano indicato di trattare pareti e pavimenti con una soluzione e poi passare alla tinteggiatura dei soffitti. Per banchi e suppellettili è stato invece consigliato di lavare con soluzione di bicarbonato di sodio e, in un secondo momento, di procedere con un altro lavaggio utilizzando alcol denaturato. Interventi che hanno un costo di circa 367mila euro: tutto l’importo è stato messo a gara dal comune di Sabaudia proprio ieri.
L’insetticida che fa male al cervello
Del clorpirifos sono noti gli effetti neurotossici: come tutti gli insetticidi organofosforici, è un inibitore dell’acetilcolinesterasi, enzima che controlla i livelli del neurotrasmettitore acetilcolina nel sistema nervoso centrale e periferico. L’esposizione cronica agli organofosforici può portare a perdita di memoria, depressione ed insonnia. Gli effetti del CPF sono particolarmente rilevanti quando ad essere esposti sono gruppi di popolazione maggiormente vulnerabili come le donne in gravidanza, e di conseguenza il feto ed i bambini; studi sperimentali mostrano come, in queste fasi, il CPF può interferire in maniera permanente con lo sviluppo neurocomportamentale.
E i governi che fanno?
Se negli Stati Uniti Trump non ha messo al bando il clorpirifos – come invece aveva promesso Obama – in Europa ad agosto scorso l’Efsa ha detto che “l’insetticida, i cui effetti dannosi sono stati dimostrati da studi scientifici, non soddisfa i criteri per il rinnovo della sua autorizzazione nell’Unione europea“. L’autorizzazione è in scadenza a gennaio del prossimo anno e, ad oggi l’Ue sembra intenzionata a non rinnovarla. Staremo a vedere, intanto come finirà la storia degli 11 plessi di Sabaudia: se e quando riapriranno e come è stato possibile che un insetticida così dannoso sia stato rinvenuto all’interno di ambienti chiusi.
…e gli ambientalisti chiedono “zone cuscinetto” più ampie
Questa vicenda rende attuale anche l’appello che 11 associazioni ambientaliste rivolgono ai tre Ministri competenti per l’approvazione del nuovo PAN Pesticidi ai quali chiedono la giusta attenzione perché il nuovo PAN segni il necessario cambiamento delle regole di utilizzo dei pesticidi nel nostro Paese e perché siano eliminati i sussidi pubblici a chi persiste nell’utilizzo dei principi attivi di sintesi che avvelenano il nostro cibo, il suolo, l’acqua, l’aria e distruggono la biodiversità degli agroecosistemi. Tra le richieste, infatti, le associazioni chiedono proprio di ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e per gli agricoltori e loro familiari fissando distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche non inferiori ai 15 metri per difenderle dal rischio di una possibile contaminazione accidentale.
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