Richiami alimentari, i pesticidi sono la prima causa. Spicca il clorpirifos

RICHIAMI ALIMENTARI PESTICIDI

Presentata la relazione 2022 del Rasff, il sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi: un elevato numero di notifiche riguarda la presenza di residui di fitofarmaci (1011). Il più rilevato è il pesticida neurotossico per i bambini

Pesticidi, microrganismi patogeni e micotossine: sono le principali cause di contaminazione dei cibi per i quali scatta il ritiro o il blocco delle vendite. Gli alimenti più contaminati fermati dalle autorità italiane troviamo la frutta secca, seguita da quella fresca e la verdura, pesci e molloschi.

È questo il quadro che emerge dalla Relazione sul sistema di allerta europeo Rasff, riferita ai dati 2022 presentata dal ministero della Salute. Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti (Moca) e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

Nell’anno 2022 sono state trasmesse, attraverso il Rasff da tutti i paesi membri, 4.339 notifiche a fronte delle 4588 notifiche del 2021. L’Italia è il quinto paese per notifiche (318) mentre gli alimenti bloccati dalle nostre autorità provenivano principalmente dalla Spagna, Turchia e India.

Mentre a livello europeo il paese d’origine che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è la Turchia (558) equivalente al 11,9% del totale, seguita da India (324) equivalente al 6,9% del totale, e dalla Cina (322) equivalente al 6,9% del totale.

Dall’analisi delle segnalazioni Rasff del 2022 si evidenzia che un elevato numero di notifiche riguarda la presenza di residui di pesticidi (1.011), seguite da microrganismi patogeni (786) e dalle micotossine (495).

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“Tra i pesticidi – si legge nel report si osserva una diminuzione delle notifiche per ossido di etilene e del suo metabolita 2-cloroetanolo rispetto all’anno 2021, con aumento significativo delle sostanze non autorizzate in Europa Chlorpyrifos e Chlorpyrifos-Methil” entrambi messi al bando da anni perché considerati neurotossici per lo sviluppo infantile.

Relativamente ai pericoli microbiologici, le salmonelle sono state riscontrate principalmente in pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie, mentre la Listeria monocytogenes principalmente in preparazioni a base di carne, prodotti a base di latte e in prodotti della pesca.

Le micotossine riguardano principalmente la presenza di aflatossine in frutta secca seguita da frutta e vegetali ed erbe e spezie.

Per quanto concerne le non conformità riscontrate nei prodotti di origine italiana le categorie di alimenti maggiormente notificati sono rappresentate dalla carne e prodotti a base di carne diversa dal pollame (20, pari al 13,7%), cereali e prodotti da forno (16, pari al 11%), latte e prodotti a base di latte (11, pari al 7,5%), molluschi bivalvi (10, pari al 6,8%), materie prime per mangimi (10, pari al 6,8%), frutta e vegetali (9, pari al 6,2%), frutta a guscio, prodotti a base di noci e semi (8, pari al 5,5%), carne fresca e prodotti a base di carne di pollame (8, pari
a 5,5%), prodotti dietetici e integratori alimentari (7, pari al 4,8%), ed infine i piatti pronti e snacks (7, pari a 4,8%).

Sempre ai cibi contaminati di origine italiana il maggior numero di irregolarità è dovuto a microorganismi patogeni (35, pari al 22,1%), altre contaminazioni microbiologiche (29, pari a 18,3%), allergeni non dichiarati in etichetta (13,
pari al 8,2%), corpi estranei (10, pari al 6,3%), micotossine (10, pari al 6,3%), pericoli legati alla composizione (7, pari al 4,4%), fenomeni di migrazione (7, pari a 4,4%), residui di pesticidi (7, pari al 4,4%), metalli (6, pari al 3,8%), additivi ed aromatizzanti (5, pari al 3,1%). Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Salmonella spp., Listeria monocytogenes ed Escherichia coli.