Blu Panorama perde il pelo (forse) ma non il vizio di applicare ai viaggiatori l’odiosa e scorretta tassa sul nome dei passeggeri. E non pare sia servita la multa da un milione di euro comminata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a convincere la compagnia a rinunciare a quella che è una vera e propria vessazione nei confronti dei suoi passeggeri.
Almeno così testimoniano le segnalazioni raccolte dal Salvagente di lettori che si sono trovati costretti a pagare un nuovo biglietto per il solo fato che il sistema di prenotazione non accetta il nome completo e tronca anche solo di qualche lettera quello che appare sui documenti.
Esemplare il caso di un nostro lettore che per due biglietti solo andata Milano Reggio Calabria è stato costretto al banco a una penale 636,58 euro, in realtà il prezzo pieno dei due biglietti che l’addetta ha contestato.
Un po’ meglio (si fa per dire) è andata a una lettrice che per il doppio nome troncato dal sistema è stata costretta a pagare un nuovo biglietto Milano-Skiathos: 299,99 euro.
Una pratica, quella di tassare pesantemente i passeggeri attraverso il trucchetto del doppio nome incompleto che va avanti da anni, come dimostra la cronaca del Salvagente di segnalazioni. E non accenna certo a svanire, nonostante l’azienda sia stata multata dall’Antitrust (condanna per la quale è ricorsa in appello) e abbia dovuto presentare in agosto le iniziative assunte in ottemperanza alla diffida. Non sappiamo quali siano le iniziative assunte ma possiamo essere certi che si tratta di impegni che non hanno certo fatto perdere il vizio ai check in di imporre una tassa scorretta, esattamente come quelle che per anni hanno vessato i clienti.
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