“La Ue vuole innalzare i livelli di acrilammide nel baby food“. A lanciare l’allarme è Safe, Safe Food Advocacy Europe ong che si batte in Europa per la sicurezza alimentare.  “Per quanto riguarda gli alimenti per l’infanzia – scrive l’associazione – l’attuale Regolamento 2017/2158 sull’acrilammide prevede un livello di riferimento di 40 μg/kg (mcg-microgrammi per chilo, ndr) e, secondo la nuova proposta della Dg Sante della Commissione, vi è un piano per fissare un livello massimo superiore a 50 μg/kg. Safe è fortemente preoccupata per l’impatto che questo valore più elevato potrebbe avere sulla salute dei consumatori più giovani e chiede alla Commissione di riconsiderare l’impostazione del livello massimo di 10 μg/kg più alto del livello di riferimento. Safe ritiene che questo livello massimo più elevato impedirebbe ai produttori di ridurre il contenuto di acrilammide nei loro prodotti”.
Valori guida ma non limiti obbligatori
Il nuovo Regolamento Ue 2158/2017 entrato in vigore oggi l’11 aprile 2018 pur innestando un giro di vite alla presenza dell’acrillamide, contaminante di processo cancerogeno come accertato dalla Efsa, non ha fissato un limite di legge con relative prescrizioni e obblighi per i produttori: esiste tutt’ora un limite di riferimento (ad esempio per le patatine 700 mcg/kg) una sorta di valore guida a cui i produttori devono tendere ma senza obblighi di legge, sanzioni né sequestri in caso di sforamenti.
La Commissione Ue nei mesi passati aveva aperto alla necessità di porre un vero limite di legge a comincaire dal baby food (0-3 anni) ma ora, come denuncia Safe il risultato potrebbe essere addirittura quello di allentare ulteriormente le maglie di un valore guida già non prescrittivo. A marzo, come ha denunciato Safe, la Dg Sante, la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea ha proposto di fissare il primo limite di legge per la concentrazione di acrilammide nel baby food a 50 mcg/kg, ovvero ben 10 microgrammi in più dell’attuale valore guida.
“Biscotti e fette biscottate: abbassate le concentrazioni!”
Oltre all’allerta sul baby food, Safe Food Advocacy Europe mette in guardia anche per altri alimenti. “Per quanto riguarda i biscotti e le fette biscottate per neonati e bambini piccoli, Safe auspica l’adozione di livelli massimi ben al di sotto del valore suggerito di 150 μg/kg“. Insomma per la ong che si batte per la sicurezza alimentare dei consumatori serve uno sforzo ancora per contenere e limitare l’acrillamide negli alimenti, di piccoli e grandi.