E ora? Che succede a chi doveva volare con un Boeing 737?

In seguito al provvedimento con cui l’Enac ha opportunamente disposto la chiusura dello spazio aereo italiano agli aeromobili Boeing 737 Max 8 tutti i relativi voli saranno cancellati. In questi casi cosa può fare il passeggero?

Ai sensi del Regolamento Comunitario n. 261/2004, può scegliere tra il rimborso del prezzo pieno del biglietto, allo stesso importo al quale è stato acquistato, o la cosiddetta riprotezione, cioè l’imbarco su un volo alternativo verso la destinazione finale. Sembrerebbe che le compagnie abbiano annunciato di voler riproteggere, utilizzando naturalmente altri aeromobili e quindi i passeggeri non dovrebbero subire nessun pregiudizio. Bisognerà capire tuttavia cosa accadrà concretamente: saranno rispettati gli orari dei voli previsti con la semplice sostituzione di un aeromobile, oppure in seguito a ciò gli orari saranno modificati, con differimenti o anticipazioni?

Nel primo caso naturalmente nessuna problema e, oserei dire, non si potrebbe parlare neanche di cancellazione del volo.

SE CAMBIA L’ORARIO DEI VOLI

Nel secondo caso, invece, ci troveremmo di fronte a vere e proprie cancellazioni con riprotezioni. E ciò potrebbe causare evidenti disagi o danni ai consumatori perché i nuovi orari potrebbero non essere coerenti con le scelte di viaggio a suo tempo effettuate dai passeggeri. Questi ultimi avrebbero diritto di rinunciare al volo e chiedere il rimborso del prezzo pieno del biglietto, a cui la compagnia dovrà provvedere entro sette giorni.

In entrambi i casi, sia che il passeggero accetti di essere riprotetto sia che rinunci al volo, trovandoci di fronte ad una cancellazione, si pone il problema di capire se l’evento possa costituire una circostanza eccezionale che escluderebbe l’obbligo della compagnia di corrispondere la compensazione pecuniaria di cui al Regolamento Comunitario n. 261/2004.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

La questione, ad oggi, non è chiara, non può essere risolta solo in virtù della straordinarietà dell’evento ed entrambe le due soluzioni hanno dei punti di forza e di debolezza.

Da un lato, per quello che è emerso in questi primi giorni, dopo il precedente incidente con cui quello attuale sembra avere elementi di similitudine, la casa costruttrice aveva diramato un aggiornamento al manuale operativo nel quale si indicava che dovevano essere praticate delle azioni da parte del pilota prima non previste. E le compagnie, per quello che risulta, si erano adeguate. Purtroppo l’integrazione del manuale di volo apparentemente non è stata sufficiente a scongiurare il secondo incidente. Non è chiaro dunque come possa essere risolto il problema. In ogni caso la soluzione non è di competenza delle aerolinee e si tratta quindi di circostanze che sfuggono all’effettivo controllo del vettore aereo. Da ciò consegue che vi sarebbe una circostanza eccezionale e che al passeggero non spetterebbe nessuna compensazione pecuniaria.

LE COMPAGNIE SAPEVANO?

Dall’altro lato se, invece, sulla base degli aggiornamenti dati dalla Boeing si potesse ipotizzare la consapevolezza delle compagnie aeree che alcuni aeromobili della loro flotta avrebbero potuto avere delle anomalie, che ad esempio, ne avrebbero impedito la partenza, la questione sarebbe diversa. In questo caso, infatti, i vettori che utilizzavano le macchine in questione avrebbero dovuto essere pronti a sostituirle con altre nel caso si fossero manifestate anomalie. In altri termini non si trattava di un evento nuovo ed imprevedibile, che sfuggiva al loro controllo, ma di una problematica latente, che poteva bloccare a terra l’aeromobile e per la quale avrebbero dovuto prevedere la tempestiva sostituzione della macchina senza cancellare il volo. In tale ipotesi non ci si troverebbe di fronte ad una circostanza eccezionale e la compensazione sarebbe dovuta.

Ma come sopra evidenziato ad oggi non è chiaro come stiano le cose, per adesso si possono solo prospettare le due soluzioni ed attendere l’evolversi delle investigazioni in corso per comprendere se al passeggero spetti anche la compensazione, oltre al rimborso del prezzo del biglietto e all’assistenza dovuti in ogni caso.

Con riferimento all’assistenza si tratta di fornire ai passeggeri gratuitamente pasti e bevande in congrua relazione alla durata dell’attesa, l’eventuale sistemazione in albergo ed il trasporto tra l’aeroporto e il luogo di sistemazione. Oltre due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica.

Resta certamente la domanda sul perché si è verificato, almeno apparentemente, per la seconda volta lo stesso evento, cosa mai avvenuta nella storia del trasporto aereo. Sorgono dubbi e perplessità talmente gravi da richiedere ben precise risposte da chi di dovere a tutela della sicurezza dei passeggeri, prima ancora di ogni legittimo diritto alla trasparenza.