Spezia emergente, protagonista delle tavole italiane da qualche tempo, alla curcuma vengono associati benefici da alimento immancabile. Sempre giustificati dalle evidenze scientifiche? Vediamoli assieme in questa puntata dei Miti Alimentari.
Amo speziare i piatti che preparo e da poco ho scoperto la curcuma, un ingrediente nuovo e tutto da scoprire…
FALSO La curcuma è una pianta, stretta cugina dello zenzero e del cardamono, che viene anche chiamata “Zafferano dell’India”, ma di certo non è nuova sulle nostre tavole. La radice è la parte più interessante ed edibile della pianta, è arancione e ricca di sostanze utili ma che si può consumare solo dopo averla fatta bollire, seccare e poi macinare per dare una fine polvere gialla. La curcuma, nel famoso curry, fa squadra con pepe, noce moscata, zenzero, zafferano, peperoncino, etc. per avere un mix, differente nei diversi paesi orientali, ma sempre ricco di tante molecole e principi salutistici. Le spezie nel passato non troppo lontano avevano spesso il ruolo di mascherare qualche difetto delle carni soprattutto dal punto di vista sensoriale.
C’è qualcosa di vero nei benefici che gli vengono attributi?
VERO La curcuma è la fonte dei curcuminoidi di cui soprattutto la curcumina è il principale rappresentante che ha un sapore piccante, un odore simile alla senape e un gusto leggermente amaro. La curcumina presente in questo tubero magico di colore giallo, possiede proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche specie nell’aiutare le articolazioni, ma è anche un antibiotico e un antiossidante naturale e se “ricordo bene” sembra che aiuti a migliorare la nostra memoria, la digestione e, in generale, è di supporto al sistema nervoso centrale. Oggi alcuni dati da approfondire indicano che combatte anche il diabete e il colesterolo cattivo divenendo un composto naturale capace di proteggerci dagli infarti. C’è da dire che nei paesi dove la curcuma spopola a tavola come l’India o paesi vicini, la vita media è di circa 69 anni e questo dimostra che la curcuma da sola senza un adeguato stile di vita sano, non può fare certo miracoli.
La curcuma ha solo effetti positivi sulla nostra salute
FALSO Uno studio scientifico sulla curcumina abbastanza recente, datato nel 2017, dimostra come non sia la “panacea metabolica”. Testata in 120 studi clinici condotti su diverse malattie non ha prodotto degli effetti terapeutici tanto evidenti da potere dare la locuzione “habemus panacea”. La ricerca ha dimostrato che la curcumina è un composto molto instabile, che è distrutto dall’acidità gastrica, è molto reattivo ed anche poco biodisponibile perché non si scioglie in acqua. Da queste considerazioni si aprono nuovi fronti di ricerca su quanto i curcuminoidi possono essere realmente utili per il mantenimento del nostro stato di salute. Al momento sembra accettato il fatto che i “poteri salutistici” della curcumina sono in parte sovrastimati e che la curcuma possiede anche una buona capacità di “mentire e di ingannare” in parte i test a cui è sottoposta.
Posso usarla liberamente anche se occorre un po’ di attenzione
VERO L’abuso di qualsiasi cosa, compresi gli integratori alimentari, è sempre fonte di problemi. La curcuma se consumata in maniera eccessiva non fa eccezione perché non passa inosservata nel nostro organismo. Ad esempio, chi soffre di ulcera la dovrebbe evitare oppure chi ha calcoli alla cistifellea non dovrebbe arricchirci troppo i suoi piatti perché tende a far contrarre la cistifellea e rischiare delle coliche biliari. Inoltre, chi è in terapia anticoagulante o con degli antiaggreganti non può eccedere con la curcuma che ha proprietà simili e potrebbe creare dei problemi inattesi. Un effetto da valutare è che studi su animali producono degli effetti collaterali come l’alopecia e la riduzione della pressione sanguigna. Le donne in dolce attesa o in allattamento dovrebbe anch’esse evitare di abbondare. Il giusto consumo, sporadico e in quantità giuste non crea alcun problema e permette di godere del sapore della curcuma per insaporire o colorare un alimento. La dose oggi consigliata è pari a 200 mg al giorno per una persona di circa 70 kg di peso anche se il limite accettato per la curcuma è da 20 a 500 mg per chilo di alimenti a secondo di quale alimento consideriamo e nel caso di olio, grassi o formaggi si consiglia un “quanto basta” solo per motivi produttivi. Ricordiamo, infine, che se leggiamo in etichetta la sigla E100 significa che quell’alimento è stato colorato usando della curcuma.
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Non ci sono dei consigli veri e propri per consumare la curcuma al meglio in cucina…
FALSO Innanzitutto è meglio non cuocerla per non perdere i suoi benefici data la poca stabilità della curcumina, Meglio a crudo nelle insalate o per insaporire alcune pietanze. Si può utilizzare nelle zuppe, nei piatti di pesce, di carne e si può usarla aggiungendo del pepe nero o anche dell’olio extravergine d’oliva che ne facilita l’assorbimento nell’intestino perché la curcumina si scioglie bene nei grassi. Per questa ragione si aggiunge a del latte di riso o di soia oppure di mandorle con del pepe nero o dello zenzero per preparare il “golden milk” tipica bevanda della medicina ayurvedica dei paesi orientali. Infine, la curcuma è fra i pochi alimenti si può fregiare del titolo di “cosmeceutico” ovvero è utile per preparare olio alla curcuma, delle maschere, delle creme o dei sali da bagno con effetti salutistici solo applicandola come un normale cosmetico.