Caro Salvagente, a maggio ho scelto i nuovi operatori per energia elettrica e gas e nel passaggio con energia elettrica non ho avuto problemi ma nel passaggio con il gas mi sono visto richiedere 300 euro di deposito contrattuale cauzionale. La cosa strana è che a chiederli è stato Enel energia, il gestore che sto abbandonando e per il quale, come è ovvio, ho disdetto il pagamento attraverso Rid bancario. Perché mi chiedono una cauzione che poi devono restituire alla chiusura? Non voglio andare incontro a battaglie legali inutili (e onerose) e vi chiedo come mi devo comportare ?
Massimo Crivellari
Stranissima richiesta, ha ragione il nostro lettore Crivellari. Abbiamo chiesto a Valentina Masiari, responsabile utenze dell’associazione di consumatori Konsumer Italia di provare a darci dei consigli.
Il deposito cauzionale, viene richiesto al momento della sottoscrizione del nuovo contratto, deposito che funge da garanzia per la società di vendita che si tutela nell’eventualità di morosità del cliente; tale somma è fruttifera e deve essere restituita entro 30 giorni dalla cessazione del contratto, maggiorata degli interessi legali maturati fino a quel momento.
Come al solito, nel mercato tutelato, sono stabilite regole e valori ben precisi per questa materia, in base ali consumi annui di gas, mentre per i clienti del mercato libero, il valore del deposito dipende dal contratto sottoscritto e comunque viene indicato nelle condizioni contrattuali.
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Tendenzialmente, molti fornitori si rifanno ai parametri stabiliti dall’Autorità per il mercato vincolato, ed Enel Energia fa proprio questo. Il deposito cauzionale non è previsto in caso di domiciliazione bancaria delle bollette, anche se ci sono fornitori che non lo richiedono neppure in presenza di pagamento con bollettino .
Nel caso in questione, la cifra del deposito si attesta sui 77,00 euro e considerando quanto esposto, è ingiustificata la richiesta fatta da Enel Energia, di 300,00 euro come deposito cauzionale.
Tale importo non sarebbe giustificato neanche se si trattasse, cosa che fra l’altro non è per il sig. Crivellari, di cliente moroso, perché, in genere, si raddoppia l’importo base del deposito cauzionale.
Quello che il sig. Crivellari, dovrebbe fare, è di contestare formalmente la fattura nella quale c’è l’addebito anomalo, chiedendo chiarimenti. La contestazione sospende il pagamento della fattura oggetto del contenzioso, fino a definizione dello stesso, cioè fin quando Enel Energia spiegherà i motivi dell’addebito che, obiettivamente, è fuori misura.