
Caro Salvagente, a maggio ho scelto i nuovi operatori per energia elettrica e gas e nel passaggio con energia elettrica non ho avuto problemi ma nel passaggio con il gas mi sono visto richiedere 300 euro di deposito contrattuale cauzionale. La cosa strana è che a chiederli è stato Enel energia, il gestore che sto abbandonando e per il quale, come è ovvio, ho disdetto il pagamento attraverso Rid bancario. Perché mi chiedono una cauzione che poi devono restituire alla chiusura? Non voglio andare incontro a battaglie legali inutili (e onerose) e vi chiedo come mi devo comportare ?
Massimo Crivellari
Stranissima richiesta, ha ragione il nostro lettore Crivellari. Abbiamo chiesto a Valentina Masiari, responsabile utenze dell’associazione di consumatori Konsumer Italia di provare a darci dei consigli.

Come al solito, nel mercato tutelato, sono stabilite regole e valori ben precisi per questa materia, in base ali consumi annui di gas, mentre per i clienti del mercato libero, il valore del deposito dipende dal contratto sottoscritto e comunque viene indicato nelle condizioni contrattuali.
Tendenzialmente, molti fornitori si rifanno ai parametri stabiliti dall’Autorità per il mercato vincolato, ed Enel Energia fa proprio questo. Il deposito cauzionale non è previsto in caso di domiciliazione bancaria delle bollette, anche se ci sono fornitori che non lo richiedono neppure in presenza di pagamento con bollettino .
Nel caso in questione, la cifra del deposito si attesta sui 77,00 euro e considerando quanto esposto, è ingiustificata la richiesta fatta da Enel Energia, di 300,00 euro come deposito cauzionale.
Tale importo non sarebbe giustificato neanche se si trattasse, cosa che fra l’altro non è per il sig. Crivellari, di cliente moroso, perché, in genere, si raddoppia l’importo base del deposito cauzionale.
Quello che il sig. Crivellari, dovrebbe fare, è di contestare formalmente la fattura nella 









