Da oggi stop alla pubblicità del gioco di azzardo su Google

Il primo stop è venuto da Google. Già da oggi niente pubblicità per giochi e scommesse con “AdWords”, il servizio pubblicitario del big del web. L’azienda in una lettera ha comunicato come le norme del servizio siano state modificate “con efficacia immediata” nella sezione italiana, “alla luce di alcune considerazioni legali” e dopo l’approvazione del divieto di pubblicità contenuto nel Decreto Dignità. Il risultato,  riporta Agipronews, è che, da subito, “non saranno più consentiti annunci di scommesse in Italia”. Resta possibile fare pubblicità a “lotterie ad estrazione differita gestite da entità statali (nel caso italiano la Lotteria Italia).

“Mettiamoci in gioco” esulta

Del provvedimento, contenuto nel Decreto Dignità,  don Armando Zappolini, portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco aveva detto al Salvagente: “È il primo punto che chiedevamo per cui siamo contenti che si parta da questo che secondo noi è il modo di indebolire molto un sistema che produce difficoltà in tante persone. Poter abolire completamente la pubblicità è chiaramente una tutela verso le persone che credono di risolvere i loro problemi di precarietà con un grattino, una macchinetta o una scommessa”.

I big del gioco resistono

Ovviamente non sono d’accordo i big delle scommesse. Secondo loro il divieto alla pubblicità di gioco previsto dal Decreto Dignità è illegittimo e la Commissione Europea dovrà dunque richiamare al più presto l’Italia al rispetto delle direttive UE. È quanto sostiene Maarten Haijer, segretario generale della European Gaming and Betting Association (EGBA), l’associazione che rappresenta i principali operatori comunitari di gioco, nella missiva inviata alla Commissione . Secondo Haijer il provvedimento – contrariamente a quanto previsto dall’UE – non è stato notificato dal governo per il periodo obbligatorio di valutazione di tre mesi, necessario per tutte le norme e i regolamenti tecnici degli Stati dell’Unione.

Preoccupazioni forse scontate – quelle dei big – ma non condivisibili per don Zappolini. “Il provvedimento segue quanto è stato fatto anni fa col fumo. In quel caso non mi sembra che sia fallita nessuna multinazionale del fumo… Se è appurato che il fumo o il gioco d’azzardo fanno danni alle persone, mi sembra il minimo non far pubblicità, oltretutto in modo così pesante e invasivo”.

L’INTERVISTA INTEGRALE A DON ZAPPOLINI LA TROVATE QUI